MATELICA – Alla fine del mese di ottobre verrà completato il programma di restauro e conservazione dei mosaici della domus romana di piazza Garibaldi. Scoperti tra il 2005 e il 2007, da subito dichiarati “di interesse archeologico particolarmente importante ai sensi dell’articolo 10 comma 3 del DLgs.42/2004 dal Ministero della Cultura-Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio”. E sono comparsi sulle prime pagine di prestigiose testate giornalistiche come il “Venerdì” di Repubblica e presentati in convegni e riviste di archeologia.
«Già all’indomani della scoperta è nata l’esigenza di rimuovere i pavimenti musivi di maggior pregio della domus per conservarli altrove e di pianificare interventi di conservazione per quello rimasto nel sito. Dalla scoperta fino al 2010 sono stati effettuati interventi conservativi per ridurre al minimo il rischio di deterioramento. La copertura in vetro e acciaio è stato un utile compromesso tra le esigenze espositive e di conservazione, permettendo periodici interventi di manutenzione e di restauro», spiega l’amministrazione.
Che prosegue: «Gli altri preziosi mosaici staccati durante lo scavo hanno atteso oltre 15 anni presso i laboratori di restauro di Ravenna prima di essere restaurati. Solo dal 2021 è stata avviata una campagna di restauro ad opera del Gruppo Mosaicisti di Ravenna, per volontà dell’amministrazione comunale, ma soprattutto dell’assessora Rosanna Procaccini che ha seguito le procedure di finanziamento degli interventi da parte della Regione Marche e della Fondazione Banca Marche e del consigliere Emanuela Biocco che, come archeologa, ha coordinato gli interventi tecnici».
Nei mesi scorsi i mosaici sono ritornati a Matelica. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con la Soprintendenza delle Marche che proprio in questi giorni, dopo attenti sopralluoghi, ha rilasciato parere favorevole anche al distacco della porzione più importante del mosaico conservato in situ ricadente in area privata. Infatti, con delibera di giunta n. 203 del 9 ottobre 2023, si procederà al distacco e al restauro del settore di mosaico con scene mitologiche.
L’intervento è stato programmato in modo tempestivo per la fine di ottobre a seguito della valutazione del funzionario restauratore della Soprintendenza, richiamata nella delibera, in cui viene rilevato “il cattivo stato di conservazione del tappeto musivo per il quale si consiglia il recupero totale mediante distacco e successivo restauro”. Il tempestivo intervento di salvataggio sollecitato dall’amministrazione comunale del pannello musivo più importante con il mito di Sileno e re Mida, permetterà così finalmente di renderlo visibile, insieme agli altri mosaici precedentemente rimossi, nel museo della città romana, che verrà allestito all’interno di palazzo Ottoni e per il quale è già pronto il progetto espositivo.