MACERATA – Sono poco di tremila in tutta la provincia gli studenti che, da questa mattina, si siederanno davanti alle circa 80 commissioni previste per affrontare un esame di maturità ancora una volta inedito. Come successo nel 2020, infatti, non ci saranno le prove scritte, ma solo un colloquio di circa un’ora che partirà con la discussione di una tesina preparata dallo studente.
E ogni scuola ha allestito le aule più grandi per ospitare le commissioni, dove dovranno essere previsti di almeno due metri tra i professori e anche con lo studente. «Abbiamo allestito tre aule per ospitare le commissioni, ognuna in una zona diversa dell’istituto e con un proprio bagno a disposizione – spiega il dirigente del liceo artistico “Cantalamessa”, Claudio Mengoni -. I ragazzi che affronteranno la maturità sono 99 (divisi in cinque classi) ma qualcuno, in concomitanza con il richiamo del vaccino, ci ha chiesto la possibilità di effettuare l’esame da casa, ipotesi prevista dal ministero». Nelle varie aule sono stati mantenuti anche i divisori in plexiglass per separare le varie postazioni.
Come avviene l’esame orale
In provincia di Macerata i candidati sono 3.054: 2.681 delle scuole statali, 332 delle scuole private paritarie e 41 esterni (privatisti). La maggior parte frequentano i licei, seguono gli istituti tecnici e, poi, quelli professionali. Dopo la discussione dell’elaborato, si passerà ad alcune domande di italiano e storia, mentre per la matematica la commissione potrà sottoporre un problema. Prevista anche la discussione dei percorsi affrontati nel progetto di alternanza Scuola-lavoro. Il voto finale è espresso in centesimi ed è il risultato della somma dei punteggi attribuiti al colloquio, per un massimo di 40 punti, e di quelli acquisiti con il credito scolastico maturato negli ultimi tre anni di corso, per un massimo di 60 punti.
Le regole anti Covid dell’esame di maturità
«Le regole imposte dal Ministero sono le stesse dello scorso anno, ad eccezione del distanziamento tra i membri delle commissioni che sale da un metro a due metri – spiega Maria Antonella Angerilli, dirigente dell’istituto agrario “Garibaldi” – . Nella nostra scuola abbiamo quattro commissioni per otto quinte (più di 200 studenti) e sono state individuate aule particolarmente grandi per permettere un adeguato distanziamento. Previsto l’obbligo per i ragazzi di indossare la mascherina chirurgica».