Macerata

Mense scolastiche, Macerata scende nella classifica italiana. «Smantellare le cucine interne porta a una minore qualità»

Macerata ha perso 14 posizioni rispetto al 2020. Affondo dell'ex assessore alla scuola, Stefania Monteverde che chiede alla giunta di fermare la sperimentazione avviata nelle scuole

Immagine d'archivio

MACERATA – Quattordici posizioni in meno rispetto a un anno fa per le mense cittadine che, nella classifica di Foodinsider, scendono dall’11esimo al 25esimo posto. Una «perdita di qualità» per l’ex assessore alla scuola e oggi consigliere di opposizione, Stefania Monteverde, dovuta alla sperimentazione introdotta dalla giunta Parcaroli in alcune scuole che hanno perso la refezione interna e dove i pasti arrivano già cotti da altre mense più grandi.

«A nessuno fa piacere vedere le mense scolastiche di Macerata perdere posizioni nella classifica nazionale, invece di guadagnarle. Dispiace molto – spiega la consigliera di Macerata Bene Comune -. L’indagine di Foodinsider conferma quanto i comitati dei genitori e anche noi in consiglio comunale stiamo dicendo da mesi: lo smantellamento delle cucine interne voluto dalla giunta Parcaroli e dall’assessora alla scuola, Katiuscia Cassetta, porta inevitabilmente a una diminuzione della qualità del servizio».

L’ex assessore alla scuola Stefania Monteverde, oggi è consigliere di opposizione nella lista Macerata Bene Comune

Per questo la Monteverde chiede che la giunta riveda i suoi programmi, perché non si possono fare sperimentazioni sulla qualità di quanto servito ai bambini. «Da ex assessora alla scuola ho lavorato per anni al progetto MenseVerdiBio difendendo le cucine interne, introducendo il biologico, ottenendo in premio oltre 400mila euro di finanziamenti ministeriali, sostenendo programmi di educazione alimentare come PappaFish, confrontandomi con i comitati dei genitori, con gli uffici comunali, con i cuochi, con la nutrizionista dell’Asur, Simona De Introna, senza trascurare l’impegno nazionale nella commissione nazionale AnciScuola contro il rischio del ritorno al “cestino da casa”, strumento inevitabile di disuguaglianza – conclude la consigliera -. Insomma, la qualità delle mense scolastiche è una cultura e un impegno costante. Adesso mi auguro solo che questa amministrazione che governa Macerata ripensi le sue scelte sbagliate. Non è un lusso né un campo di battaglia politica. Semplicemente non si fanno economie né esperimenti con i diritti dei bambini».