MACERATA – Come rilanciare il mercato dell’auto? «Serve che il Governo faccia una riflessione seria perché non c’è solo il concessionario che soffre ma tutta una filiera fatta di vari comparti e di altrettanti dipendenti. Dobbiamo lavorare per obiettivi accettando l’importante passaggio dal meccanico all’elettrico; una transizione necessaria». A parlare è Alessandro Menchi, amministratore delegato dell’omonima concessionaria a Piediripa di Macerata che, dopo i difficili mesi di lockdown, analizza la situazione del mercato dell’auto.
«La nostra concessionaria è divisa in due tra vendita e assistenza – spiega -. Durante il periodo di lockdown l’assistenza ha continuato a lavorare in presenza per un periodo iniziale fino all’acuirsi dell’emergenza sanitaria quando ci siamo poi fermati. Mentre per quanto riguarda la vendita ci siamo subito attrezzati e in questo FCA è stata molto reattiva e ha “approfittato” della situazione per implementare il car@home; un progetto di consulenza gratuito per permettere a chi era interessato di poter vedere l’auto da casa, in streaming, creando una vera e propria simulazione di vendita. Molti poi terminato il lockdown sono venuti in salone e hanno acquistato il mezzo».
Digitale e innovazione ma senza dimenticare la tradizione e il contatto diretto con la clientela che «è un elemento fondamentale» della «grande famiglia» Menchi – come ama chiamarla l’amministratore delegato – con i suoi 30 dipendenti che in questi mesi di stop hanno “lavorato” da casa pensando a come ripartire il 4 maggio. «Dalla riapertura, il post-vendita sta andando molto bene e stiamo recuperando i tagliandi e le revisioni (che consiglio di non fare all’ultimo momento, nda) e i tanti lavori necessari alle auto che sono rimaste ferme in questi mesi – ha continuato Menchi -. Per quanto riguarda la vendita il dato di mercato ha avuto ad aprile un meno 100% mentre a maggio abbiamo registrato un -50%. Ma l’analisi più interessante sta nel fatto che sono diminuite le vendite di auto alle partite IVA come ugualmente i noleggi ma rimane stabile, e comunque nella norma, la vendita al privato. Se pensiamo comunque che veniamo da mesi in cui non abbiamo lavorato possiamo ritenerci molto soddisfatti».
Prima del Covid si puntava molto alla sharing-economy che poi però è stata stoppata; ma come si procede ora all’igienizzazione di una macchina che viene noleggiata? «Al momento ancora non c’è una risposta certa a questa domanda – osserva Menchi -. Ci sono protocolli e circolari ma non c’è una linea guida comune da tenere e questo destabilizza un po’ gli addetti del settore. All’inizio infatti abbiamo optato per l’igienizzazione all’ozono ma c’erano stati poi dei dubbi su questa modalità di operazione. Allora abbiamo deciso di utilizzare disinfettanti standard con la vaporizzazione per assicurare la massima sicurezza ai clienti».
Il mercato dell’auto però permette anche una riflessione più generale sullo stato attuale dell’economia. «Noi abbiamo potuto anticipare la cassa integrazione a tutti i nostri dipendenti e possiamo dire che, nonostante la difficoltà di quel momento, lo abbiamo superato – spiega l’ad della concessionaria di Piediripa -. Ora arriva l’estate, i contagi calano e tutti sembriamo esserci lasciati alle spalle il virus; insomma stiamo vivendo una sorta di ritorno alla “normalità”. La verità è che a settembre però gli ammortizzatori saranno finiti, le proroghe arriveranno e bisognerà iniziare a pagare; cosa accadrà? Questo per dire che io andrei piano con il cauto ottimismo e penserei a un ragionamento di ampio respiro di tutta l’economia italiana».
Oltre ai dubbi però c’è anche una visione nuova e moderna del mercato dell’auto. «Al momento c’è un grandissimo interesse nel cambiamento perché ci stiamo lasciando alle spalle tutta l’ingegneria meccanica degli ultimi anni per andare incontro all’elettrico e all’ibrido – un cambio epocale -. La situazione Covid senza dubbio ha frenato un po’ questo entusiasmo ma è nostro dovere fare una riflessione su questo per evitare che accada come avvenuto nel periodo della rottamazione statale degli anni 2009 e 2010 che ha “drogato” il mercato portando a un boom di vendite in quel biennio ma a un buio totale negli anni successivi – ha sottolineato Menchi -. Abbiamo paura che questo meccanismo si possa ripresentare; ora servono modi nuovi di vendere e di acquistare un’auto, più smart e più intelligenti come lo è a esempio il famoso valore futuro garantito che ci permette di adottare una formula di acquisto meno vincolante e che ci dà modo, eventualmente, tra tre o quattro anni, di cambiare».
Come rilanciare quindi il mercato dell’auto? «Serve che il Governo faccia una riflessione seria perché non c’è solo il concessionario che soffre ma tutta una filiera fatta di vari comparti e di altrettanti dipendenti – conclude Menchi -. Io lavorerei per obiettivi perché credo che il passaggio dal meccanico all’elettrico sia una transizione necessaria; ripeto c’è molta curiosità sulla questione ma chiaramente, al momento, i costi sono alti perché non parliamo di una tecnologia di massa. Dobbiamo quindi andare a parlare agli early adopters e non alla massa e proporre incentivi a una parte del mercato perché se lo facciamo con tutto rischiamo di “drogarlo” nuovamente come avvenuto dieci anni fa con le rottamazioni statali».