MONTE SAN GIUSTO – «Siamo contenti di aver inaugurato il parco intitolato a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Un progetto partito di riqualificazione partito nel 2019 che oggi ci riempie di emozione e orgoglio». Così il sindaco Andrea Gentili tagliando il nastro del nuovo parco, intitolato alla giornalista della Rai e al suo operatore uccisi in un attentato a Mogadiscio nel 1994, che da oggi diventerà un punto di ritrovo del paese, dove riposarsi, giocare e anche fare sport, perché è stata installata anche un’area fitness.
Il parco è nato al posto dell’ex campo sportivo Monti Sala, dopo una serie di interventi di demolizione e riqualificazione, partiti nel 2019. L’importo complessivo dei lavori è stato di 300mila euro. Il nuovo parco si sviluppa su una superficie di 5mila metri quadri, in un’area residenziale che ospita la scuola media e in futuro anche la nuova scuola primaria. Il prossimo passo che l’amministrazione ha in programma per completare la zona è la riqualificazione dell’ex struttura dove si trovavano gli spogliatoi, per realizzare una biblioteca.
Nel corso dell’inaugurazione è stata scoperta una targa dedicata ad Alpi e Hrovatin e un murale, realizzato da Urka (al secolo Davide D’Angelo) per ricordare la loro storia. Al taglio del nastro, oltre alla giunta, anche Luca Romagnoli, vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti. «Negli anni abbiamo sempre cercato di custodire la memoria, ricordando persone che hanno perso la vita nell’esercizio delle proprie funzioni, come è successo nel caso dei giudici Falcone e Borsellino – conclude Gentili – e ora le motivazioni che ci hanno portato a questa intitolazione sono due. Ilaria Alpi è stata assunta in Rai a 28 anni e questo crediamo possa rappresentare un messaggio per tanti ragazzi che con l’impegno e il sacrificio gli obiettivi si raggiungono. Inoltre i due giornalisti sono morti portando avanti la loro inchiesta e il messaggio che scaturisce in questo caso è quello della salvaguardia della libertà di informazione che risulta essere un tassello fondamentale per la coscienza civile del nostro Paese. Senza libertà di informazione, che Paese saremmo?».