MONTE SAN GIUSTO – Una pavimentazione geometrica e di vari colori, nuove sedute, alberi e un’illuminazione diversa per caratterizzare le due aree del parco. In appena tre mesi cambierà il “volto” dei giardini di piazzale Mazzini dove, a gennaio, inizieranno i lavori di restyling previsti dal Comune a cui ha lavorato lo studio di architettura Amsa di Macerata. Il progetto definitivo è stato presentato lunedì sera durante un incontro pubblico al museo di Palazzo Bonafede, a cui hanno partecipato oltre ai progettisti Michele Schiavoni, Carlo Maria Sancricca, Fabio Varelli e Silvia Diomedi, il sindaco Andrea Gentili, gli assessori Claudia Re, Gigliola Bordoni, Simona Scopetta e Mauro Spinelli. Presenti anche il consigliere di maggioranza Paolo Luciani e di opposizione Andrea Salvatori.
Un intervento per circa 180mila euro fortemente voluto dall’amministrazione per ridare nuova luce ai giardini, negli ultimi anni un po’ abbandonati, e soprattutto per rimettere al centro il Monumento ai Caduti, anche questo poco valorizzato. «Si è voluto dare importanza al Monumento ai Caduti che non dovrà più essere solo una zona di mero passaggio, ma davanti al quale ci si potrà sedere, fermarsi – ha spiegato l’architetto Schiavoni -, per questo lì davanti saranno posizionate delle sedute, così come saranno conservate e messe in maniera armonica con il percorso anche le otto panchine attualmente esistenti. Le sedute sono state pensate in calcestruzzo lavorato, mentre la parte centrale del parco sarà pavimentata con gres porcellanato per esterni. L’illuminazione sarà un po’ più bassa nella parte sinistra del parco, mentre ci saranno pali più alti lungo il viale centrale e nella parte destra. Prevista anche un’illuminazione specifica per il monumento».
Altra novità sono dei percorsi colorati, geometrici, che collegheranno le due aree del parco che «saranno percepite non più come separate – ha concluso Schiavoni -, ma come un tutt’uno per rendere la zona più affascinante e maggiormente vivibile». Verranno tolte siepi che possano creare “zone d’ombra” nei giardini e verrà rivista anche la situazione delle sette piante attualmente presenti, come alcune palme che non essendo specie autoctone e oramai in regressione vegetativa saranno eliminate. Per ogni albero abbattuto ne saranno ripiantati due, per cui, a progetto ultimato, saranno 14 le piante presenti nel giardino.