MONTE SAN GIUSTO – Un taglio del 45% sulla Tari per le attività commerciali e di servizi costrette alla chiusura a causa della pandemia. Il via libera arriva dal consiglio comunale che ha accolto, a maggioranza, la delibera presentata dalla giunta che ha previsto un investimento di 80mila euro per riconoscere un’agevolazione tariffaria pari al 45%, da applicare alla tariffa totale (sia componente fissa che variabile) alle utenze non-domestiche produttive e dei settori commercio e servizi.
«La diminuzione è significativa rispetto al 2020 e lo è ancora di più se si considera che, già lo scorso anno, le bollette delle attività soggette a chiusura erano state abbassate del 25% – spiega l’assessore Mauro Spinelli -. Una parrucchiera di 200 metri quadri, ad esempio, si troverà a pagare 381 euro, 120 euro in meno rispetto al 2020, un bar di 200 metri quadri, pagherà 889 euro (277 euro in meno), un ristorante, sempre di 200 metri quadri, 1.180 euro (meno 368 euro rispetto al 2020) e una struttura ricettiva senza ristorante, 500 metri quadri, 926 euro (meno 288 euro rispetto allo scorso anno)».
L’applicazione dello sconto avverrà in maniera automatica, direttamente nella bolletta 2021, senza presentazione di alcuna documentazione da parte degli aventi diritto. L’agevolazione potrà essere applicata e estesa in favore delle utenze non domestiche che, anche se non obbligate alla sospensione temporanea dell’attività, hanno comunque subito negative ricadute in termini di fatturato, in conseguenza della generalizzata riduzione dei consumi.
«Per le utenze domestiche, invece, gli importi registreranno una riduzione che oscilla fra i 2 e i 5 euro a seconda della superficie dell’abitazione e del numero di componenti del nucleo familiare – aggiunge l’assessore -. Anche in questo caso, però, l’amministrazione ha stanziato un fondo di circa 10mila euro per rimborsare la Tari alle famiglie o a soggetti in difficoltà che nell’arco dell’ultimo anno sono stati interessati da provvedimenti di licenziamento, mancato rinnovo di contratti di lavoro o cassa integrazione. Sarà possibile fare domanda di rimborso attraverso un apposito avviso predisposto dall’ufficio tributi». Per quanto riguarda le scadenze dei pagamenti, queste sono state fissate al 30 settembre, 31 ottobre e 10 dicembre o pagamento in rata unica il 31 ottobre.