MONTE SAN GIUSTO – Una stagione per ripartire, potrebbe essere questo il riassunto dei mesi finali di questo 2021, anno, come d’altronde quello passato, di difficoltà e incertezze legate alla pandemia ma anche di speranza grazie alla somministrazione delle prime vaccinazioni, che nel tempo hanno condotto l’Italia ad essere una delle nazioni con più inoculazioni effettuate.
Anche la cultura, settore fortemente prostrato dalla pandemia, prova a rialzarsi dunque attraverso la riapertura di musei, teatri, cinema, luoghi in cui immergersi per recuperare la nostra identità, la dignità di essere umani. Immaginatevi tutte queste difficoltà calate in istituzioni culturali di modeste entità, situate in territori di provincia, magari già provate da una recente calamità naturale. Eppure proprio da questi borghi, che costituiscono peraltro il cuore pulsante del nostro Paese, può partire un riscatto che alimenta e si autoalimenta di solidarietà, collaborazione, associazionismo in un circolo perenne. Un esempio in questo senso è Monte San Giusto, città che quasi impressiona per la ricchezza e concentrazione del suo patrimonio culturale rapportata alla dimensione del suo territorio. Qui arrivò il celebre dipinto della Crocifissione di Lorenzo Lotto, esposto nella piccola chiesa di Santa Maria in Telusiano.
Ma come la cultura può ripartire davvero? Sono sufficienti contributi a pioggia, spirito di sacrificio e buona volontà degli amministratori comunali?. «Viviamo in un periodo che è limitato da tante incognite, ma tante iniziative stanno ripartendo – ci racconta l’assessore alla Cultura del comune di Monte San Giusto Mauro Spinelli – è chiaro che occorre distinguere tra attività a breve e quelle a lungo termine, delle quali quest’ultime richiedono una strategia di intervento a più ampio raggio. Sotto le prime il nostro comune è da sempre molto attivo, nell’ultima estate abbiamo realizzato più di 40 eventi di vario genere. La stessa cosa avverrà nel periodo natalizio, da novembre a gennaio, mi piace sottolineare in particolare la riapertura in presenza dall’8 dicembre del Museo dei Presepi curato da Andrea Pistolesi, che ha da sempre riscosso un grande successo. Ovviamente – ha aggiunto l’assessore – sono ricominciate tutte le iniziative che coinvolgono il nostro teatro, mi riferisco alla stagione concertistica e teatrale, alle proiezioni cinematografiche, alle presentazioni di libri e alle conferenze».
Un po’ diversa è la situazione del Museo di Palazzo Bonafede la cui attività, come ci spiega l’assessore, «non è stata mai interrotta completamente» dal momento che il maggior afflusso di visitatori è tipicamente quello estivo, con una pandemia, almeno apparentemente, sotto controllo.
Naturalmente la politica in questo tempo ha cercato di muoversi, venendo in soccorso, attraverso la concessione di contributi ad imprese e istituzioni culturali. Con il decreto del ministro della Cultura Franceschini n.191 del 21 maggio di quest’anno si è stabilito il riparto di quota parte del fondo emergenze imprese e istituzioni culturali destinata al sostegno del libro e dell’editoria, grazie al quale, attraverso ulteriori decreti attuativi, si è potuto concedere contributi a comuni e privati per l’acquisto di libri. Da circa due anni il Comune di Monte San Giusto ha ricevuto poco meno di 4.000 € acquistando complessivamente quasi 500 libri, pur in mancanza di una biblioteca aperta al pubblico poiché resa inagibile dal terremoto ed ora in procinto di essere ricostruita di fronte alla scuola media, a sottolineare simbolicamente il forte nesso della cultura con le nuove generazioni: «è un sostegno importante – ci racconta l’assessore – tuttavia è impensabile che ogni comune abbia una biblioteca ugualmente fornita ed esaustiva, quindi diventa fondamentale far parte di reti, come del circuito delle biblioteche maceratesi facente capo alla Biblioteca Mozzi Borgetti, organizzate a livello regionale. I contributi ovviamente sono importanti – chiarisce Spinelli – e molto ci aspettiamo dai Fondi del PNRR perché i comuni, specie quelli piccoli, non hanno più margine di manovra per gestire tutto ciò che non è l’ordinario. Nello stesso tempo se ai contributi non si unisce una strategia attiva si rischia semplicemente di disperderli».
Ma allora che direzione può prendere la politica? Sul punto l’assessore non ha dubbi: «Una manovra che ha sicuramente funzionato è stata l’agevolazione fiscale nota come Art Bonus (voluta proprio dal ministro Franceschini),che ci ha consentito di completare il rifacimento dell’esposizioni museali, di 4 tele e del monumento ai caduti per un importo di circa 60.000,00 €».
Altro tema caldo è quello delle nuove tecnologie, tenendo fede alle parole del rettore dell’Unimc Francesco Adornato che ha parlato di un nuovo Umanesimo Digitale a proposito di quanto sottoscritto dai leader mondiali nel G20 di Roma: «I nostri archivi storici e tecnici devono essere digitalizzati il prima possibile – ha aggiunto l’assessore – i comuni dovranno essere capaci di offrire servizi con spazi e infrastrutture all’altezza delle sfide del futuro, penso a spazi di coworking, incubatori digitali e facilitatori di start up. Da tempo stiamo cercando di agganciarci a questo filone aderendo a numerosi progetti. Fra 5 anni, con il procedere della ricostruzione e l’arrivo di fondi, avremo più spazi e locali a disposizione; sogno un futuro in cui un turista, italiano o straniero, possa venire qui a lavorare da remoto usufruendo di infrastrutture e servizi all’altezza. Si tratta di un altro modo per valorizzare il nostro territorio».