Macerata

Montecassiano, il dolore di una comunità per Maurizio Pandolfi, scalatore vittima dell’incidente di Genga

Il giovane, appassionato di montagna e climber esperto, era molto conosciuto e apprezzato a Montecassiano, dove era anche parte della rievocazione del Palio come pure i genitori Agostino e Paola, con cui viveva

Maurizio Pandolfi

MONTECASSIANO – Montecassiano unita e stretta nel dolore per l’atroce perdita del 37enne Maurizio Pandolfi, lo scalatore rimasto sabato scorso 15 ottobre vittima di un incidente in arrampicata nella Gola di Frasassi. Il giovane, appassionato di montagna e climber esperto, aspirante istruttore del Cai, era molto conosciuto e apprezzato a Montecassiano, dove era anche parte della rievocazione del Palio come pure i genitori Agostino e Paola, con cui viveva.

«Un’altra tragedia colpisce la nostra comunità – dice il sindaco di Montecassiano, Leonardo, Catena – ci lascia troppo presto un altro giovane, Maurizio, un ragazzo educato, gentile, sorridente, impegnato nelle associazioni. Si resta senza parole di fronte a questa tragedia. Un forte abbraccio ai suoi genitori e alle persone che gli erano più vicine».

Cordoglio anche da parte dell‘ex sindaco, Mario Capparucci: «Ora Maurizio ha compiuto la sua ultima ascesa e da quella crudele roccia così vicina al Cielo, il Signore delle cime lo ha raccolto tra le Sue braccia,per donargli il premio della vita eterna. Se n’è andato così,all’improvviso,in un tragico incidente nella gola della montagna,la sua ultima passione. Maurizio amava il padre e la madre in modo speciale e li riteneva i suoi angeli custodi. Con loro ha vissuto in un solo palpito di intenso affetto e in perfetta unione, senza preferenze e con pari sentimento. Aveva un profondo spirito di amicizia,intriso di dedizione e di assoluta lealtà e lo feriva profondamente anche soltanto l’ombra del tradimento.Sapeva abbandonarsi al piacere della comitiva,ma nelle relazioni interpersonali preferiva rimanere in seconda fila,laddove lo collocava il suo naturale senso di discrezione che invitava alla familiarità,ma senza mai imporla. Il Palio e’stata la sua seconda famiglia e la sicura destrezza nel maneggio della bandiera, ha trasformato l’ allievo in maestro. Nel lavoro è stato disponibile, competente e onesto. Di lui restano il suo sorriso ingenuo e disarmante,il gesto premuroso e affabile,la dolcezza e l’umiltà del suo carattere. Per me che l’ho visto crescere,il ricordo del piccolo compagno di scuola di mia figlia, del tenace alfiere del Palio,la tenerezza delle sue confidenze Per tutti rimane il ricordo di una vita vissuta con la delicatezza e la brevità di un battito d’ali,tanto da fare nostra la sofferta preghiera del Santo:” più che donarcelo Signore,ce lo hai mostrato”».

A piangere Maurizio anche gli Arcieri di Montecassiano: «Ancora non ci crediamo. Non ci rassegniamo all’idea che ancora una volta la nostra comunità montecassianese sia stata colpita da un lutto così assurdo, così grande. Ci rincuora solo il fatto che coloro a cui teniamo non se ne vanno, ci camminano accanto ogni giorno, invisibili, inascoltati, ma sempre vicini, ancora amati e presenti nei nostri pensieri. Così sarà con te caro Maurizio. Un forte abbraccio ai genitori Agostino e Paola da parte di tutti gli arcieri montecassianesi».