MONTECASSIANO – La madre muore, per la figlia mancherebbero 56.000 euro dal conto corrente del genitore e denuncia la sorella per peculato. Per la Procura, però, il patrimonio della defunta sarebbe stato gestito senza violare la norma, le spese sarebbero state giustificate e congrue e per questo ha chiesto l’archiviazione. Questa mattina si è svolta l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione dinanzi al gip Claudio Bonifazi, il giudice si è riservato di decidere, nei prossimi giorni deciderà se archiviare l’indagine oppure disporre nuovi accertamenti sul caso.
La controversia era nata nel 2020 dopo la morte di una 78enne di Montecassiano. L’anziana dal 2015 per problemi di natura sia fisica sia psichica non era in grado di provvedere alle necessità personali quotidiane e una delle due figlie presentò un ricorso al Tribunale di Macerata per chiedere di essere nominata amministratrice di sostegno del genitore. La sorella, che vive fuori provincia, nutrendo piena fiducia in lei, non si oppose alla nomina e il Tribunale la nominò amministratrice dell’anziana. La donna quindi si occupò della madre per cinque anni, fino al 2020 quando il genitore morì.
A quel punto la sorella le chiese un rendiconto della situazione patrimoniale del genitore, dal quale sarebbe emerso che non era rimasto nulla. Stupita della risposta la donna decise di verificare e, in qualità di erede, contattò sia la banca per ottenere gli estratti del conto corrente sia il Tribunale per chiedere di accedere al fascicolo dell’amministrazione di sostegno. A quel punto, fatti tutti i calcoli, per la donna mancherebbero circa 56.000 euro.
La sorella però, dopo la morte della mamma, aveva presentato in Tribunale il resoconto, anno per anno, della gestione giustificando tutte le spese (stipendio della badante, visite, medicinali, lavori di adeguamento dell’immobile), ma per la sorella non ci sarebbero le ricevute di pagamento. Tramite l’avvocato Vanni Vecchioli la donna presentò una denuncia querela nei confronti della sorella per peculato, al termine degli accertamenti il pubblico ministero Enrico Riccioni, ritenendo che le spese fossero congrue e giustificate, ha chiesto l’archiviazione, ma la sorella ha presentato opposizione e oggi il procedimento è stato discusso. A giorni il gip scioglierà la riserva.