Macerata

Montecosaro: attirata in casa con la promessa di eroina, violentata da 4 pakistani

Il fatto risale alla notte del 6 marzo 2020. Oggi gli imputati sono stati rinviati a giudizio, sono accusati di violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona. La donna si è costituita parte civile

Il tribunale di Macerata

MONTECOSARO – Aveva raggiunto la casa di un giovane pakistano che tutti chiamavano Ali a Montecosaro Scalo (Mc) per acquistare eroina, lui in cambio le aveva chiesto di consumare un rapporto sessuale, la donna aveva accettato ed era salita nell’appartamento ma nell’abitazione aveva trovato altri tre connazionali che l’avrebbero violentata. Questa mattina quattro pakistani sono stati rinviati a giudizio, sono tutti accusati di violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona, uno solo di loro deve rispondere anche di spaccio e violenza sessuale, un altro di loro di tentata violenza sessuale e tentata violenza privata. Lei, una maceratese di 39 anni, si è costituita parte civile con l’avvocato Leide Polci.

L’avvocato Leide Polci

La violenza risale alla notte del 6 marzo 2020. Alle 23 la donna chiamò in lacrime i carabinieri raccontando quello che le era accaduto, era stata immediatamente raggiunta da una pattuglia e poi accompagnata in ambulanza all’ospedale di Civitanova. Quello che è successo prima è scritto nero su bianco sui sei capi d’accusa contestati a vario titolo agli imputati dal pubblico ministero Rosanna Buccini.

Secondo la ricostruzione accusatoria i quattro (di 37, 43, 31 e 35 anni) avrebbero approfittato delle condizioni di inferiorità psicologica e fisica della vittima (tossicodipendente in cerca di eroina), l’avrebbero picchiata prendendola a pugni in varie parti del corpo e l’avrebbero costretta ad avere rapporti sessuali con ognuno di loro. Uno degli imputati avrebbe anche cercato di strapparle di mano il cellulare per impedirle di chiedere aiuto ma senza riuscirci.

Oggi il pubblico ministero Claudio Rastrelli ha chiesto il rinvio a giudizio degli imputati che, difesi dall’avvocato Francesco Giorgio Laganà, non hanno richiesto di accedere a riti alternativi. Il gup Claudio Bonifazi dopo aver ammesso la costituzione di parte civile della donna con l’avvocato Polci, ha rinviato a giudizio gli imputati. Il processo a loro carico si aprirà il 4 aprile del prossimo anno.