SERRAVALLE DEL CHIENTI – «È con il cuore devastato dalla rabbia che siamo a comunicarvi l’annullamento del Montelago Celtic Festival, previsto per il 7 agosto. L’evento, che aveva ottenuto il via libera necessario da parte del Comune di Serravalle e della Regione Marche, è stato osteggiato in modo decisivo da parte delle autorità sanitarie e di ordine pubblico: nel corso di due lunghissimi tavoli tecnici, queste hanno espresso, complice una preoccupazione nazionale per il rialzarsi dei contagi, la contrarietà totale allo svolgimento del nostro amato festival».
Una notizia che in tanti non avrebbero voluto leggere e che gli stessi organizzatori hanno tentato di evitare fino all’ultimo, mettendo in campo tutti gli accorgimenti possibili. Ma non è bastato e l’edizione 2021 del Montelago Celtic Festival non si farà. Ad annunciarlo Luciano Monceri e Maurizio Serafini, ideatori e anima del festival che non nascondono il loro profondo rammarico.
«La notizia ci ha tramortito, lasciandoci in preda ad un profondo senso di ingiustizia- hanno scritto in un lungo post su Facebook –. Ci eravamo mossi nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, le stesse secondo le quali si stanno svolgendo tutti gli altri eventi: massimale di 1.000 posti, prenotazione obbligatoria, distanziamento, controllo certosino dei flussi in ingresso e in uscita. Ancor prima della ratificazione dell’ultimo decreto, stavamo vagliando persino la possibilità di un Green pass obbligatorio. Non è bastato. La storica sfiducia nei confronti del festival da parte di alcuni enti provinciali ha portato alla formulazione di osservazioni e criticità che nulla hanno a che vedere con la pandemia in corso, secondo norme e leggi che, se egualmente applicate a tutti gli eventi, ci lascerebbero con un deserto culturale abitato solo da burocrazia e polvere, soprattutto nelle zone montane in cui da sempre lavoriamo».
Tutti i biglietti acquistati, spiegano gli organizzatori, saranno stornati direttamente sulla carta dalla quale è stato fatto l’acquisto. «Abbiamo provato, poggiandoci sulle prescrizioni vigenti, a dare un piccolo Montelago, con concerti notturni e bivacco – spiegano Monceri e Serafini -. Questo ci ha posto nell’occhio del ciclone, dentro al quale sono comparsi i frammenti di tanti anni di lotte e risentimenti. Montelago è nato e sempre è rimasto un festival dal basso, non istituzionale e autofinanziato, caratteristiche che, ormai lo abbiamo capito, complicano notevolmente le cose. L’approccio ostile degli enti preposti ci ha fatto intuire come quella che era stata pensata come una festa, sicura e divertente, sarebbe diventata un girone dantesco del controllo normativo, con il rischio di sanzioni per un ballo accennato, per un brindisi non convivente – tutto ciò che normalmente avviene quando l’occhio di Sauron è rivolto altrove. Per questo abbiamo deciso di desistere: non vogliamo che le belle memorie di questi anni passati siano offuscate da una serata di tensione. Montelago è convivialità e serenità, se vengono a mancare questi elementi viene a mancare il festival».