Macerata

Montelupone, il Comune paga i tamponi per studenti e personale che devono rientrare a scuola dopo la quarantena

Il sindaco: «Lasciare i nostri ragazzi e le nostre famiglie nel dubbio di un contagio verso familiari fragili - chi non li ha? - da parte mia sarebbe un comportamento gravemente omissivo»

MONTELUPONE – L’Asur e l’Ufficio scolastico regionale specificano che per chi non è in quarantena ma è in attesa del tampone non è pregiudicata la presenza a scuola; a Montelupone (Mc) il sindaco decide di pagare i tamponi agli alunni e al personale scolastico che devono rientrare in classe dopo il periodo di isolamento.

Le nuove disposizioni emanate dall’Ufficio scolastico regionale – a seguito dell’incontro con l’Asur attraverso il tavolo permanente – hanno infatti stabilito che “la richiesta del tampone, di per se stessa, non comporta limitazioni come per la persona posta in quarantena. Pertanto per il personale scolastico e gli studenti, non in quarantena, ma in attesa del tampone non è pregiudicata la presenza a scuola“.

Il sindaco di Montelupone Rolando Pecora ha spiegato che il 21 ottobre è terminata la quarantena per gli alunni e per il personale della scuola elementare che si trovavano in isolamento a seguito di casi di positività nel plesso; in quanto non sono stati sottoposti a tampone il Comune ha deciso di farsi carico, a proprie spese, dei test.

«Ho appreso che il Dipartimento di Prevenzione della nostra Asur ha comunicato che non verranno effettuati tamponi ai soggetti che sono rimasti asintomatici nel periodo di quarantena – ha detto il primo cittadino -. Viene aggiunto inoltre che se “gli stessi soggetti vivono o entrano in contatto con soggetti fragili, affetti da malattie croniche e/o affetti da malattie a rischio di complicanze” potranno rivolgersi al pediatra curante che valuterà la necessità di effettuare il test diagnostico ed eventualmente ne farà la richiesta».

Il sindaco ha avuto modo di confrontarsi anche con l’assessore regionale Filippo Saltamartini in merito alla questione. «Credo che se si fanno tamponi per sintomi a volte banali è sicuramente opportuno (al di là di linee guida assai variabili e dalla moderata evidenza scientifica) testare i contatti di casi sicuramente positivi: la carenza di personale e di materiale diagnostico possono spiegare ma non giustificare comportamenti diversi – ha spiegato il sindaco Pecora -. Se si propone, seppure velatamente, l’opportunità di richiedere l’esecuzione del tampone per quei bambini/e che “vivono o entrano in contatto con soggetti fragili”, questo implica che la quarantena con assenza di sintomi non esclude da sola la possibilità dell’infezione e il rischio di contagio. Nelle nostre comunità la quasi totalità di bambini vive o entra in contatto con i nonni o con soggetti altrettanto fragili. Non si possono costringere i genitori dei nostri alunni a un complesso percorso volto solo a limitare l’accesso ai tamponi per Covid. Da ultimo, ma non per importanza, va considerato che la criticità del periodo che stiamo di nuovo vivendo giustifica atteggiamenti che possono eccedere per prudenza perché è necessario che le istituzioni trasmettano fiducia alla cittadinanza».

E proprio per questo nella mattina di ieri, presso la palestra della scuola elementare di Montelupone, era presente del personale specialistico di un laboratorio privato che ha effettuato i tamponi sugli alunni e sul personale scolastico interessato dalla quarantena. Il Comune ha deciso di farsi carico delle spese per garantire un rientro in classe in sicurezza. «Sarebbe stato preferibile che tale intervento fosse stato effettuato dall’Asur in tempo utile e quindi prima della scadenza del periodo di quarantena – ha concluso il sindaco -. L’Asur ha comunicato solo domenica 18 ottobre la mutata strategia che escludeva l’effettuazione del tampone prima della riammissione a scuola e non ci è stato possibile organizzare la nostra iniziativa con tempi più rapidi».

«Ritengo che lasciare i nostri ragazzi e le nostre famiglie nel dubbio circa la possibilità, anche remota, di un contagio verso familiari fragili – chi non li ha? – sarebbe stato da parte mia un comportamento gravemente omissivo. Stiamo tutti vivendo un anno di pesante disagio; ne verremo fuori solo se ciascuno farà la sua parte, non si tirerà indietro e sentirà la responsabilità della comunità a cui appartiene» ha concluso il primo cittadino.

A oggi sono 48 le persone in isolamento domiciliare e di queste dieci sono positive. Tra i positivi, otto sono asintomatici, uno con sintomi lievi e uno si trova ricoverato in ospedale.