MACERATA – Una connessione tra passato e futuro nel cuore storico della città. Questa è stata a Macerata la Notte europea dei ricercatori, un evento pubblico a livello europeo, che, ogni ultimo venerdì di settembre, vuole mostrare la diversità della ricerca e il suo impatto sulla vita quotidiana dei cittadini in modi divertenti e stimolanti. Quest’anno l’iniziativa si è tenuta in 26 nazioni.
L’Università di Macerata, con il sostegno di Città di Macerata e Europe Direct, ha partecipato tramite il progetto Sharper (SHAring Researchers’ Passion for Enhanced Roadmaps) finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dell’impresa sociale Psiquadro in collaborazione con un consorzio nazionale di istituto, musei e università di quattordici città.
«L’appuntamento con Sharper è diventato un classico – è stato il commento del rettore Francesco Adornato -. L’Università di Macerata è uno dei pochi atenei interamente umanistici in Italia e la ricerca umanistica è stato il tema del nostro lavoro, proponendo l’inatteso e il perturbante, come deve essere la ricerca. Nelle piazze e nelle strade del centro storico è stato possibile leggere, confrontarsi, osservare e dialogare in un intreccio tra passato e futuro. Questa iniziativa connette le esperienze e le novità della ricerca propriamente scientifica con quelle della ricerca umanistica, consentendo, come una sorta di nuovo cannocchiale di Galileo, di vedere l’avanguardia del futuro».
Ricercatori e ricercatrici dell’Ateneo, attraverso talk e stand allestiti nel loggiato del Palazzo degli studi, hanno mostrato le nuove frontiere degli studi umanistici, che si pongono come chiave interpretativa peculiare per comprendere grandi emergenze come quello del cambiamento climatico o mutamenti sociali pressanti come la percezione delle relazioni di coppia; dialogano con le nuove tecnologie, come droni e microscopi elettronici, per leggere più a fondo le antiche testimonianze impresse nei reparti archeologici; innervano saperi tecnologici come algoritmi, intelligenza artificiale e machine learning. La vicenda umana e professionale di Marie Curie, ripercorsa a partire dalla recente pubblicazione del volume a lei dedicato dalla casa editrice universitaria Eum, è servita per riaffermare che la ricerca scientifica non va considerata dal punto di vista della sua immediata utilità, ma va perseguita per se stessa, per la bellezza della scienza, nell’eventualità sempre possibile che una scoperta scientifica possa divenire, al pari del “radio”, un bene per l’umanità. Il divulgatore scientifico Andrea Bellati, con una sorta di one man show, ha mostrato il contributo che ognuno può dare per ridurre l’impronta ecologica. Sempre partecipati anche i laboratori per bambini, quest’anno incentrati su stereotipi di genere nei libri scolastici, educazione alimentare e sostenibilità, robotica educativa, filosofia, nonchè lo stand della “Scena del crimine” a cura della Polizia Scientifica.
La sinergia con il Macerata Festival of the Humanities ha consentito di arricchire l’offerta di proposte con mostre che resteranno ancora visitabili nelle prossime settimane: nella sede bibliotecaria centrale Casb all’ex Palazzo del Mutilato sono esposti alcuni dei libri più preziosi del Dipartimento di studi umanistici in accostamenti insoliti; nel cortile della sede di filosofia, l’ex Monastero di Santa Chiara in via Garibaldi, le sconvolgenti immagini di “Shooting in Sarajevo”; nella sede in corso Cavour, i disegni con cui i piccoli allievi di origine straniera del progetto “Italiano in biblioteca” hanno disegnato la loro smart city.
Sharper quest’anno non si conclude con la Notte dei ricercatori ma, per la prima volta, prosegue in un cammino lungo tutto il corso dell’anno insieme a studenti e insegnanti scolastici. Una delle più importanti novità dell’edizione 2022 è Researchers@School, per coinvolgere scuole di ogni ordine e grado. Un ricco programma che prevede progetti speciali portati avanti congiuntamente a livello nazionale come Sumo Science, Ricerca improbabile e Research show. (www.sharper-night.it/scuole/)