CAMERINO – Una nuova Tac per l’ospedale della città ducale donata dalla Fondazione Andrea Bocelli che, nuovamente, ha dimostrato la sua vicinanza e il suo grande cuore nei confronti delle popolazioni dell’entroterra duramente colpite dal sisma prima e dall’emergenza sanitaria poi.
L’inaugurazione è avvenuta questa mattina presso il nosocomio della città ducale alla presenza di Veronica Berti, vice presidente della Fondazione, del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, del direttore generale della Fondazione Laura Biancalani, del direttore comunicazione e sostenibilità Generali Country Italia Lucia Sciacca, del sindaco Sandro Sborgia, del direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e del vescovo Francesco Massara.
Una donazione che è stata possibile anche grazie al prezioso sostegno di Generali che ha deciso di donare attraverso il contributo dei suoi dipendenti che hanno devoluto 10.000 ore lavorative per il Fondo Internazionale di Generali. La Tac multistrato 128 slices Revolution Evo appartiene alla nuova generazione di tomografi che include dispositivi di analisi avanzati per scansioni 3D e dedicati alla fase d’acquisizione del distretto cardiaco.
«Perché Camerino? Perché con la Andrea Bocelli Foundation eravamo impegnati qui nella costruzione dell’Accademia di Musica nel momento in cui l’emergenza Covid ci ha costretto purtroppo a sospendere i lavori – ha detto Veronica Berti -. Quindi come Fondazione ci siamo chiesti come avremmo potuto essere utili e la risposta è stata ovviamente in ambito sanitario e abbiamo cercato di essere presenti nel territorio. Grazie ovviamente a tutti quelli che ci sono stati vicini con il loro operato e ai tanti volontari senza i quali questo oggi non sarebbe stato possibile. Il 10 settembre (data in cui è prevista l’inaugurazione della Scuola di Musica, ndr.) saremo presenti nuovamente a Camerino per far tornare la musica e per far tornate i ragazzi sui banchi “musicali”».
LEGGI ANCHE:
Concerto di Bocelli per il Covid-Hospital di Camerino: con lui Fedez e Ferragni
La Fondazione Andrea Bocelli dona mascherine al Covid-Hospital di Camerino
«Quando l’ospedale di Camerino, in un momento difficile, è stato dedicato al Covid e ha offerto un servizio e un supporto fondamentale, c’era la preoccupazione che l’emergenza sanitaria fosse un pretesto per togliere qualcosa – ha ricordato il presidente Ceriscioli -. Abbiamo subito detto che quello che stavamo vivendo era un momento straordinario e che bisognava lavorare in una certa maniera per poi tornare alla normalità. Ma non solo perché probabilmente in quelle strutture ci sarebbe stato qualcosa di più e così è stato nel caso di Camerino e con questa donazione abbiamo centrato l’obiettivo. Poter contare su una macchina come questa per riprendere la diagnostica è un fatto fondamentale; parliamo di macchine più veloci e performanti con immagini di qualità superiore. L’ospedale insomma è tornato alla normalità ma anche meglio di prima e questo grazie – ancora una volta – alla Fondazione Bocelli che non ringrazieremo mai abbastanza per tutto quello che ha fatto e continua a fare per il nostro territorio».
Soddisfatto anche il primo cittadino. «La qualità del servizio sanitario e la necessità che il cittadino abbia un punto di riferimento per i problemi di salute deve essere il primo pensiero di chiunque ha funzioni di responsabilità – ha sottolineato Sborgia -. Quindi la guardia è sempre alta perché il cittadino deve avere la possibilità di essere curato nello stesso modo in montagna come al mare come nelle zone meno popolate rispetto a quelle più popolate. Poi è chiaro che oggi è una giornata di festa perché abbiamo una strumentazione all’avanguardia e siamo contenti per il fatto che quel momento difficile – che ha visto la difficoltà anche per l’amministrazione comunale di prendere scelte impopolari – sia passato. Quell’8 marzo (quando l’ospedale della città ducale è stato convertito in Covid-Hospital, ndr.) abbiamo preso una scelta di responsabilità mettendo a disposizione la nostra struttura non solo per i camerti ma per tutte le persone che erano in pericolo di vita. Lo abbiamo fatto pensando che il valore primario è quello della salute; una scelta che ora possiamo dire essere stata corretta e “fortunata” e che ha visto la solidarietà e la generosità di tante persone».
«La collaborazione con ABF è stata un’esperienza davvero straordinaria che ha infuso coraggio e dato forza all’azione mia personale, dei miei più stretti collaboratori e di tutti gli operatori sanitari dell’ospedale di Camerino – ha aggiunto Maccioni -. Sapere che quando eravamo in difficoltà con i dispositivi di protezione individuale e con qualche attrezzatura la ABF si sarebbe adoperata per aiutarci a risolvere il problema ha fatto la differenza per l’ottenimento di importanti risultati per la cura dei pazienti colpiti dal Covid-19».