MACERATA – Oltre al Pnrr che permetterà la costruzione di case e ospedali di comunità, per la sanità maceratese sono previsti altri fondi dettagliati nel masterplan pubblicato in questi giorni dalla Regione. Un intervento di demolizione e ricostruzione è previsto sull’ospedale di Tolentino, la nuova struttura si svilupperà su tre piani, per un totale di 8.200 metri quadri e il quadro tecnico economico approvato con il progetto definitivo è pari a 15.995.850. Al piano terra sono previsti 16 posti di dialisi, di cui quattro con la possibilità di operare in condizioni di pressione negativa rispetto al restante reparto, con accesso direttamente dall’esterno, garantendo così la possibilità di usufruire dei trattamenti anche in condizioni di pandemia. Al primo piano, oltre agli ambulatori, saranno previsti 49 posti letto di cure intermedie e nel seminterrato saranno realizzati locali accessori, come la sala di osmosi, morgue e spogliatoi per i dipendenti, nel progetto esecutivo è stato completato lo spazio interrato con la realizzazione in un’autorimessa di circa 1.500 mq in grado di garantire circa 35 posti auto per i dipendenti e per la sosta delle ambulanze.
In questi mesi, inoltre, è in corso la progettazione esecutiva per il distretto sanitario di San Ginesio. Il progetto definitivo, del valore complessivo di circa 6.350.000 euro prevede di intervenire nei due corpi di fabbrica che sono stati dichiarati inagibili per le rilevanti lesioni strutturali in seguito al sisma del 2016. La progettazione esecutiva dovrebbe essere completata entro la primavera. Oltre 5 milioni di fondi europei sono previsti per l’adeguamento sismico dell’ospedale di Civitanova, mentre un po’ più indietro la progettazione del distretto sanitario di Sarnano. Dopo lo studio di vulnerabilità sismica, l’Ufficio per la Ricostruzione nel 2020 ha dato l’ok alla scheda di congruità dell’importo richiesto, pari a 3.045.000 euro. A dicembre scorso è stato sottoscritto il contratto per l’affidamento dei servizi tecnici di ingegneria e architettura relativi alla progettazione definitiva ed esecutiva. Su Macerata, per l’ospedale attuale, è previsto un finanziamento di 3,6 milioni per il miglioramento sismico e l’efficienza energetica della palazzina Spdc (Servizio psichiatrico di diagnosi e cura). Altri 3,8 milioni sono previsti sempre per il miglioramento sismico e l’efficienza energetica del presidio territoriale della Rsa di Corridonia.
Tra gli interventi più impattanti per il Maceratese c’è sicuramente la realizzazione del nuovo ospedale di Macerata, per ci sono previsti 140 milioni di euro di cui, però, come si legge proprio dal masterplan al momento ne sono stati reperiti 60.500.000. E proprio su questo punta il dito il consigliere regionale del Pd, Romano Carancini. «Nel masterplan non c’è nessun progetto, nessun finanziamento, per la programmazione del nuovo ospedale di Macerata per il quale, come ogni amministratore sa, occorrono finanziamenti certi per l’intera opera. Ed è proprio sul finanziamento che, in realtà, Saltamartini e soci non la raccontano tutta – incalza Carancini -, infatti, non mancano solo gli 80 milioni circa confessati per realizzare la “scatola edilizia” ma a questi ne vanno aggiunti almeno altri 70 per le tecnologie sanitarie. Quello che sta accadendo ha dell’incredibile: a Saltamartini non basta aver deciso di fregarsene di una decisione formale e storica della Conferenza di Area Vasta 3 rispetto alla realizzazione di un nuovo ospedale di primo livello, tornando indietro sulla procedura e cancellando un progetto di fattibilità pronto, consegnato e scelto; a Saltamartini non basta neppure ridimensionare l’ospedale di Macerata da 550 a 350 posti letto, di fatto cancellando il diritto della provincia di Macerata di avere una struttura che possa curare al meglio le persone, ma ad oggi, a 16 mesi dall’insediamento, non vi è traccia di alcun nuovo progetto e, cosa ancor più grave, non sono state trovate le risorse per poterlo realizzare».
«La vicenda del nuovo ospedale di Macerata non appartiene a nessuna parte politica ma io credo fortemente che questo è il momento in cui ogni cittadino, indipendentemente dall’appartenenza, debba indignarsi e urlare la propria rabbia per come siamo stati e veniamo “portati in giro”, dietro i fumi degli annunci – conclude Carancini -. Non intendo rivendicare al sindaco di Macerata, nonché presidente della Provincia, le parole da lui stesso utilizzate in passato per testimoniare il suo impegno sull’ospedale che lo avrebbe portato ad incatenarsi pur di vederlo compiuto, ma occorre che assuma una posizione forte, chiara e di critica verso una Regione che è totalmente insabbiata e che sta privando la città e il territorio di un diritto sacrosanto».