Occupazione, tecnologia e nuovi scenari per guardare oltre le crisi. Se ne è parlato nei tre webinar organizzati da Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo in collaborazione con Istao. Le occasioni hanno permesso di guardare oltre la crisi e l’emergenza sanitaria per tracciare i percorsi futuri della produttività nel territorio.
A fare da apripista ai ragionamenti è stato Giorgio Di Tullio, systemic designer, che ha visto nel primo lockdown una netta inversione delle abitudini dei consumatori, molto più attenti all’utilità delle merci acquistate. Da qui l’esigenza di costruire un nuovo progetto imprenditoriale capace di far crescere ogni singola cultura digitale senza aver timore di sperimentazioni continue. Secondo Di Tullio favorire un lavoro di comunità che diversifichi anche le proposte sul mercato realizzerà poi il desiderio di produzioni di qualità, non omologate. La circolazione di una quantità eccessiva di informazioni con cui ormai conviviamo rende ancor più fondamentale porre particolare attenzione agli small data attraverso un’analisi strategica e commerciale delle innumerevoli e importanti informazioni che nascondono.
«Le piccole imprese possono affermarsi se sono al tempo stesso “larghe”, mantenendo cioè le loro caratteristiche e qualità ma al tempo stesso allargando i propri orizzonti e collegamenti con altre realtà imprenditoriali – ha aggiunto Di Tullio -. Se è ormai sin troppo utilizzata l’etichetta del Km0, è forse oggi più corretto concentrarsi sul Km vero, su tutte quelle attività cioè che esprimono e rappresentano autenticità attraverso le loro produzioni».
Bruno Lamborghini, economista industriale, già presidente Olivetti Tecnost e Aica, ha sottolineato l’utilità di «una struttura snella e poco rigida, capace di “fare di più con meno risorse”. Si dovrebbe pensare di più al ruolo stesso delle proprie risorse umane che racchiude in sé le competenze, l’atteggiamento e le abilità del singolo. Il lavoro deve diventare competenza e l’approfondimento deve essere continuo».
Per Federico Butera, professore emerito dell’Università Bicocca e La Sapienza e presidente Irso, «i territori sono le nuove aree di progettazione di un futuro diverso: in questo luogo si stagliano le imprese che devono essere abili nel cambiare i propri strumenti per “cambiare davvero il mondo”. Guardando a questo scenario la tecnologia non è un freno all’occupazione; dobbiamo piuttosto avere timore della disoccupazione che nasce da un sistema non competitivo».
Infine Giancarlo Corò, professore associato dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha presentato attenti scenari odierni. «Il Covid-19 ha accelerato un cambiamento del sistema globale dando linfa sia al neo protezionismo di alcune nazioni che al reshoring (il rientro di aziende che avevano precedentemente delocalizzato) – ha detto -. L’area UE sta beneficiando di questo ultimo fenomeno, pur trovando difficoltà nella ricostruzione di filiere e competenze. È importante quindi concentrarsi sul digitale per ottimizzare i processi e rendere le imprese meno dipendenti dalle produzioni esterne perché saranno gli ecosistemi a forte automazione, attenti ai mercati di prossimità, ad aver maggior successo».
Altro tema affrontato quello del made in Italy che deve puntare sempre di più alla massa evitando di rivolgersi solo a una nicchia ristretta. E soprattutto sarebbe interessante iniziare a parlare anche di made with Italy, nell’ottica di esportare e far conoscere fuori dai confini nazionali tutto ciò che contraddistingue un prodotto italiano sinonimo di qualità, stile ed eccellenza.
«Il percorso è stata una grande occasione per i partecipanti – le parole di Renzo Leonori e Giorgio Menichelli, presidente e segretario Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli Piceno e Fermo -. I riscontri che abbiamo ricevuto dai nostri associati sono tutti più che positivi. A fare la differenza è stata sicuramente l’eccellenza dei relatori in campo che hanno aperto prospettive future da cogliere al volo dando spunti preziosi per far ripartire il nostro sistema produttivo. Anche noi abbiamo con molta attenzione seguito gli appuntamenti e ne faremo tesoro per essere ancora più di sostegno agli imprenditori del nostro territorio. Oggi più che mai. Un grazie particolare va a Pietro Marcolini, presidente Istao, per il supporto che ci ha dato in questa iniziativa».
«Gli appuntamenti seminariali della Confartigianato sono molto importanti – ha aggiunto il presidente Istao Pietro Marcolini -. Se si vuole che le piccole imprese siano protagoniste della politica industriale, regionale e nazionale, è indispensabile che non solo le analisi dei contesti economici ma anche le concrete risposte alla doppia crisi economica e pandemica parlino con le loro esigenze in termini di sviluppo di reti, creazione di eco-sistemi e di open innovation, preziosi per i prossimi appuntamenti circa la programmazione dei fondi comunitari, della ricostruzione post sisma e post pandemia».