CIVITANOVA – Si aprirà il prossimo 5 aprile il processo in Corte d’Assise a Macerata a carico del 32enne salernitano Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, accusato di aver ucciso il 29 luglio scorso l’ambulante nigeriano 39enne Alika Ogorchukwu. A presiedere la corte sarà il giudice Roberto Evangelisti e in quella circostanza la moglie e il figlio della vittima si costituiranno parte civile con l’avvocato Francesco Mantella, ma non è escluso che alche altri familiari possano decidere di costituirsi contro l’imputato. Ferlazzo, difeso dall’avvocato Roberta Bizzarri, dal giorno del delitto è recluso in carcere a Montacuto. L’omicidio avvenne il 29 luglio in corso Umberto I; in base a quanto ricostruito, Ogorchukwu avrebbe avvicinato Ferlazzo e la compagna mentre passeggiavano in centro, ma la sua insistenza nel chiedere dei soldi avrebbe scatenato la reazione violentissima di Ferlazzo che lo avrebbe aggredito a mani nude per poi colpirlo con la stampella che il nigeriano usava per camminare.
Subito dopo il fatto il pubblico ministero titolare del fascicolo, Claudio Rastrelli, chiese di procedere con incidente probatorio a perizia psichiatrica per stabilire se al momento del fatto il 32enne fosse o meno capace di intendere e di volere. Il gip Claudio Bonifazi accolse la richiesta affidando l’incarico allo psichiatra Gianni Giuli che a metà dicembre scorso ha depositato i risultati dell’accertamento concludendo che il salernitano era capace di intendere e di volere al momento del fatto e capace di partecipare coscientemente al procedimento in corso. Alla perizia avevano partecipato anche tre consulenti di parte, di Procura (Giovanni Battista Camerini), difesa (Monia Vagni) e familiari di Alika (Marco Giansanti).