MACERATA – La Procura di Macerata ha conferito questa mattina all’analista forense ed esperto in tecniche investigative avanzate Luca Russo l’incarico di esaminare il computer e i telefonini di Arianna Orazi, Enea Simonetti ed Enrico Orazi, figlia, nipote e marito di Rosina Carsetti, la 78enne uccisa la sera della vigilia di Natale nella sua villetta di via Pertini a Montecassiano. Il consulente dovrà cercare i contatti avuti dai tre indagati, le pagine Internet visitate e gli scambi effettuati tra loro e con altre persone. Le attività sono iniziate già oggi pomeriggio e sono seguite dal consulente nominato dai familiari, l’esperto informatico Henry Coppari. Entro 60 giorni Russo dovrà depositare le conclusioni dell’accertamento.
I cellulari erano stati sequestrati sabato scorso nel corso del secondo sopralluogo effettuato dai carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche di Ancona e del Nucleo investigativo provinciale nella villetta al civico 31. In quella circostanza l’attenzione degli inquirenti si era concentrata nell’area retrostante del giardino dove c’è la portafinestra che dà in cucina e da dove, secondo la versione dei familiari, sarebbe entrato il rapinatore che avrebbe aggredito e ucciso Rosina Carsetti, soffocandola. Gli investigatori hanno cercato eventuali tracce lasciate sulle due scale, una all’interno del giardino l’altra all’esterno e di proprietà di un vicino, che la difesa non esclude possano essere state utilizzate dal malvivente per entrare e uscire dalla proprietà della famiglia Orazi.
Nell’ambito di quel secondo sopralluogo l’avvocato Andrea Netti, che con i colleghi Valentina Romagnoli e Paolo Morena, difende la figlia della vittima, Arianna Orazi, il nipote Enea Simonetti, e il marito Enrico Orazi (i primi due indagati per concorso in omicidio aggravato, maltrattamenti aggravati, simulazione di reato e favoreggiamento, il terzo per concorso in omicidio aggravato, simulazione di reato e favoreggiamento), aveva evidenziato come la famiglia di Rosina stesse «vivendo in maniera composta il lutto, ma è complicato viverlo in queste condizioni», precisò riferendosi al fatto che Arianna e il figlio, un’ora prima del funerale erano ancora nella villetta per partecipare agli accertamenti irripetibili svolti dai carabinieri. Alle 16 don Franco Pranzetti aveva celebrato il rito funebre alla chiesa di Valle Cascia e all’interno del luogo di culto c’erano solo i parenti di Rosina e pochi altri, in totale poco più di una decina, i familiari infatti avevano chiesto che il rito venisse svolto in forma privata, mentre fuori erano rimaste una quindicina di persone.
Quello stesso giorno l’avvocato Netti aveva anche sollevato le proprie perplessità sullo stato della scena del crimine: «Quello che riscontro – aveva spiegato il legale – è una scena del delitto compromessa, non so fino a che punto, mi sto facendo un’idea strada facendo. Non discuto le priorità date in sede di indagine ma sto riscontrando che ogni volta che si fa un accesso ci sono sovrapposizioni di orme che forse non dovevano esistere». Per il legale, dunque, nel corso dei due sopralluoghi eseguiti all’interno della villetta si sarebbero avvicendate troppe persone.
Ieri sera in merito alle dichiarazioni dell’avvocato è intervenuto il procuratore Giovanni Giorgio: «Quanto alla presunta alterazione della “scena del crimine”, tutti gli accessi nella villetta sono stati sinora effettuati nel pieno rispetto delle regole procedurali e di correttezza scientifica, indossando calzari e solo dopo che il personale specializzato dei carabinieri di Ancona aveva isolato i dati materiali ritenuti di interesse investigativo e senza che mai sinora il difensore abbia mosso rilievi nei verbali appositamente redatti anche con la sua partecipazione o comunque in memorie scritte. L’attività investigativa continua a svilupparsi con il massimo impegno nel rispetto del segreto investigativo, consentendo agli indagati ed ai loro difensori di esporre pienamente il loro punto di vista anche in occasione dei loro programmati interrogatori». Per giovedì, infatti sono fissati gli interrogatori dei tre indagati, domani invece nuovo sopralluogo nella villetta.