CAMERINO – Otto roghi appiccati in sette giorni, elettricista 34enne di Pioraco condannato a due anni e 20 giorni, per cinque dei capi di imputazione il gup ha riconosciuto il tentativo.
L’elettricista era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Camerino all’esito di una mirata attività investigativa denominata “Cigno Nero”. In base a quanto appurato dagli inquirenti aveva colpito a Camerino, Castelraimondo, Gagliole e Porto Recanati dal 28 maggio al 3 giugno del 2021. Al momento dell’arresto fu portato al pronto soccorso dell’ospedale di Camerino dove, approfittando della momentanea assenza della dottoressa, aveva manomesso un quadro elettrico provocando un corto circuito, l’ottavo rogo.
Nei giorni precedenti invece aveva dato fuoco a due tir in un cantiere edile della Costruzioni Futura a Castelraimondo, all’isola ecologica di pertinenza del condominio Jet Residence a Porto Recanati, in un’officina meccanica in località Piani di Potenza a Gagliole, al cantiere edile della Costruzioni Futura di Castelraimondo, al bar Enjoy, al negozio “Amici a quattro zampe”, all’area di servizio Cdcl a Carbone di Camerino e poi al pronto soccorso dell’ospedale di Camerino.
Nelle scorse udienze l’avvocato Giovanna Sartori chiese di procedere con rito abbreviato subordinato a una perizia psichiatrica. Il gup accolse la richiesta affidando l’incarico allo psichiatra Gianni Giuli che concluse l’accertamento riscontrando un vizio parziale di mente. Oggi il gup ha riconosciuto, condividendo in questo la ricostruzione della difesa, il tentativo di incendio in cinque dei roghi appiccati, il reato di incendio consumato è rimasto invece per i roghi appiccati all’isola ecologica del Jet Residence a Porto Recanati, all’officina meccanica di Gagliole e al cantiere edile della Costruzioni Futura di Castelraimondo. Nel procedimento erano parte civile i residenti del Jet Residence di Porto Recanati con l’avvocato Andrea Bracalente e la Costruzioni Futura con l’avvocato Nicola Pandolfi.
Il giovane è stato condannato a due anni e 20 giorni di reclusione e a risarcire le due persone offese che si sono costituite parte civile, in più è stata disposta la misura di sicurezza della libertà vigilata. La difesa: «Al momento siamo soddisfatti, il giovane sta seguendo un percorso terapeutico che sta funzionando, mi auguro che col tempo possa riacquistare un suo spazio nella socialità. Per la sentenza, aspetteremo le motivazioni e poi valuteremo se proporre ricorso in Appello». L’elettricista attualmente è nella casa di cura Villa Jolanda di Majolati Spontini.