CIVITANOVA – Anche se non è stato se non in qualche occasione un titolare, nell’economia degli equilibri della Cucine Lube Civitanova il centrale Enrico Diamantini ha rappresentato sempre un punto di riferimento e una certezza da impiegare quando ci fosse stata la necessità. L’addio o forse l’arrivederci del centrale fanese non è secondario e, se ne va un atleta che ha iniziato il suo percorso nel vivaio, da prospetto, con qualche convocazione in prima squadra, per poi farsi le ossa in giro per l’Italia prima di tornare alla base e diventare parte protagonista. Nei sei anni di permanenza ha alzato al cielo la Champions League, il Mondiale per Club, tre scudetti e due Coppe Italia. La voglia e la possibilità di essere davvero protagonista hanno portato le parti a salutarsi.
«Anche le più belle storie hanno una fine – dice il centrale – e sapevo che un giorno avrei potuto prendere un’altra direzione. Legarmi al Club a oltranza sarebbe stato suggestivo, ma lo sport, come la vita, con il tempo ti mette di fronte a nuove sfide e avventure inedite. Per me è stato inebriante vincere tanto, crescere sotto tutti i punti di vista con una squadra della mia regione, a una distanza esigua dalla famiglia e gli affetti, circondato da amici fraterni. Il calore dei tifosi e il ricordo dei titoli vinti, a cominciare dal mio primo Scudetto, strappato a Perugia con i denti, e la Champions League, sono un qualcosa di indelebile».
A rappresentare la marchigianità all’interno del gruppo resterà quindi solo l’altro centrale Jacopo Larizza che lavora sodo per recuperare dopo l’infortunio alla caviglia in allenamento che ha rovinato il suo finale di stagione privando la Cucine Lube Civitanova di un elemento importante alla vigilia di Gara 5 dei Quarti.
«Il mio recupero dopo l’infortunio procede in maniera graduale – dice Larizza – e, anche se non sono al 100%, non vedo l’ora che arrivi agosto per iniziare gli allenamenti al top della forma». Sulle scelte societarie che hanno operato una vera rivoluzione ringiovanendo il roster Larizza dice: «Da giocatore e da tifoso della Lube non ricordo una rivoluzione e un ringiovanimento di tale portata nella storia del Club. Sono contento di essere nel progetto e fa strano passare dalla parte dei “vecchi”, ma nel roster c’è una buona miscela di talento con alcuni elementi più esperti. Dovremo essere bravi a creare un gruppo coeso e a sfruttare l’età anagrafica allenandoci più di tutte le altre squadre per farci trovare pronti».
Il nome nuovo è l’opposto croato Petar Dirlic, classe ’97, 205 centimetri d’altezza, nativo di Spalato. L’atleta croato, con quattro anni di SuperLega alle spalle e reduce da una stagione all’Allianz Milano viziata in partenza da un problema alla caviglia poi risolto, completa così un reparto opposti di qualità e quantità al fianco di Adis Lagumdzija. Coach Giampaolo Medei può contare sui due maggiori realizzatori della penultima Regular Season, giganti capaci di mettere a referto nella stagione regolare 2022/23 ben 828 punti in due con un grande margine sui rivali: 409 il nazionale croato, 419 il nazionale turco. A Civitanova Dirlic riabbraccia Barthelemy Chinenyeze e Giovanni Gargiulo, suoi compagni di squadra durante l’annata a Vibo Valentia.
Nella linea giovane voluta dalla Cucine Lube per riportare il club al vertice nel giro di pochi anni sono stati previsti gli innesti di Loeppki, Gargiulo, Boninfante, ora Dirlic le conferme di Balaso, Nikolov, Bottolo, Larizza, Bisotto e gli addii di De Cecco, Anzani, Motzo, Yant, Thelle, ora Diamantini, l’unica eccezione anagrafica sarà l’italo-argentino Santiago Orduna, classe ’83. Da definire la posizione di Zaytzev.