CAMERINO – Sarà Paolo De Biagi, ex prefetto di Terni in pensione, il nuovo commissario che guiderà la città di Camerino fino alle elezioni amministrative della prossima primavera. La nomina è arrivata questa mattina (2 febbraio) dal prefetto Flavio Ferdani, dopo che la scorsa settimana sette consiglieri (di maggioranza e opposizione) si erano dimessi e avevano sfiduciato il sindaco Sandro Sborgia.
Questa mattina, 2 febbraio, in Prefettura c’è stato un primo incontro tra il prefetto e il commissario per parlare delle tematiche che riguardano il territorio. De Biagi sarà affiancato dal dottor Carlo Ferraccioni, vice prefetto aggiunto in servizio alla Prefettura di Macerata, in qualità di sub commissario, chiamato a collaborare e coadiuvare il commissario nell’espletamento dell’incarico affidato. «Formulo al commissario De Biagi – ha dichiarato il prefetto – i migliori auguri di buon lavoro, che sarà caratterizzato dalla piena e leale collaborazione che contraddistingue i rapporti istituzionali tra enti locali e Prefettura e garantirà competenza e professionalità».
Al commissariamento del Comune si è arrivati, come detto, la scorsa settimana dopo che i consiglieri Giovanna Sartori, Gianluca Pasqui, Riccardo Pennesi, Antonella Nalli, Roberto Lucarelli, Marco Fanelli e Stefano Falcioni hanno rassegnato congiuntamente le loro dimissioni, sfiduciando il sindaco. Dura la replica del cittadino che ha parlato «dell’epilogo di un patto scellerato, probabilmente sottoscritto alcuni mesi prima con la formazione del gruppo ‘Per Camerino’, forse originato da una sempre più marcata insofferenza alla convivenza con un nucleo di persone che avevano deciso di porsi al servizio della comunità senza secondi fini o interessi personali da promuovere, animati solo dalla volontà di far bene. In questi due anni e mezzo di mandato amministrativo – ha aggiunto il sindaco -, ci siamo adoperati per assicurare un’azione amministrativa in grado di fronteggiare e risolvere i grandi problemi lasciati sul tappeto dalla passata gestione, insieme a tutti quelli che si sono in seguito presentati. Un lavoro duro e silenzioso, condotto quotidianamente e senza risparmio con l’esclusivo intento di onorare gli impegni presi con la collettività, incuranti di quel pezzo di squadra totalmente impegnata alla cura della propria immagine, alla continua ricerca di consenso, ossessionata dalle manie di protagonismo».