MACERATA – Seicento patenti ritirate, 500 le contestazioni per la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e 250 le sanzioni per i veicoli fermati privi di copertura assicurativa. In un contesto che ha visto impiegate 2150 pattuglie per un totale di 40mila veicoli e 46mila persone controllati. Sono i dati del 2019 della Polizia Stradale di Macerata.
«Un’attività impegnativa, quella testimoniata dai numeri, che parla di un particolare impegno e di un’attenzione sinergica continua che gli uomini della Polizia Stradale mettono in campo ogni giorno e ogni notte – ha commentato il prefetto di Macerata Iolanda Rolli -. A loro va il mio grazie per l’impegno e per il sacrificio che mettono in campo per dare sicurezza a questo territorio. Mantenendo questa linea, proprio in merito agli impegni futuri, metteremo in campo ogni azione possibile, con il coinvolgimento dell’ufficio provinciale scolastico e con i proprietari delle autoscuole, per continuare in questo senso».
«A Macerata parliamo di dati record che possono rappresentare un esempio per gli altri – ha aggiunto il questore Antonio Pignataro –. Il lavoro di grande passione che tutti gli uomini della Polizia mettono in campo, in collaborazione con tutti gli altri attori, permette di salvare delle vite umane e di combattere ogni forma di illegalità. È necessario però mettere mano a questi fenomeni anche dal punto di vista legislativo e non voltare la faccia dall’altra parte. Sono i dati che ci dimostrano che molto spesso chi causa incidenti stradali è sotto l’effetto di alcol o di droga».
«Il grazie va a questi uomini incredibili che hanno reso un servizio enorme a tutela della sicurezza pubblica – ha continuato Tommaso Vecchio, comandante della Polizia Stradale -. Senza considerare che capita, come avvenuto in 15 casi quest’anno, che alla contestazione per la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacente, si vadano a verificare altri tipi di reati, come le fughe, la resistenza a pubblico ufficiale o le lesioni (due casi nel 2019) che mettono a repentaglio la sicurezza e la vita dei cittadini e degli operatori. Dobbiamo quindi essere ferrei e schierati e far comprendere che lo Stato, con le attività di Polizia Giudiziaria, risponde in modo concreto anche a questo tipo di fenomeni che, nel caso specifico, sono stati tutti individuati».
600 le patenti ritirate a fronte delle 421 dello scorso anno. 500 le persone fermate in stato di alterazione a causa di alcol e droga (contro le 350 del 2018) e 250 quelle che circolavano prive di copertura assicurativa.
«L’attività di tipo analitico nel sangue ci permette di controllare in maniera incruenta le persone e di raggiungere ottimi risultati – ha spiegato il dottor Fabio Frascarelli, medico della Polizia di Stato che si occupa del rilevamento tramite drug test -. Le percentuali illustrate dai dati sono piuttosto elevate rispetto alla media nazionale e se andiamo nello specifico si registrano spesso casi di poliassuntori. È alto il numero delle persone positive alla cocaina ma molto spesso a questa sostanza i soggetti abbinano anche i tetracannabinolo (principio attivo della cannabis). Meno frequenti le metanfetamine».
«Spesso inoltre chi si mette alla guida crede che bisognerebbe stare attenti solo all’alcol ma non è così – ha aggiunto Frascarelli -. È molto possibile infatti essere sottoposti anche agli accertamenti per droga e bisogna rendersi conto che, conseguentemente a una eventuale positività, si aprono degli scenari complicati che non si concludono con una notte. A questo può legarsi poi l’omicidio stradale ed è corretto informare i giovani sui rischi che corrono mettendosi alla guida di un veicolo in stato di alterazione».
«In quelle lunghe notti, che vanno dall’una alle sette del mattino, al freddo e al gelo spesso, mi capita di pensare alle persone alle quali è stata ritirata la patente ma penso anche che qualcuno di loro sarebbe potuto non arrivare a casa ed è questo pensiero che ci sprona a continuare in tal senso» ha concluso Frascarelli.
303 sono le patenti ritirate nello scorso anno a soggetti di sesso maschile (214 età compresa tra i 18 e i 32 anni mentre 89 sopra ai 32) e 125 quelle ritirate a donne (89 di età compresa tra i 18 e 32 e 36 sopra ai 32 anni). Tre le persone che si sono rifiutate di sottoporsi ai test e che sono quindi state sottoposte al massimo della sanzione. In un caso un soggetto, che voleva rifiutarsi di sottoporsi al drug test, ha anche minacciato più volte il suicidio in presenza degli operatori che hanno quindi deciso di allertare il 118. Il fermato, che non voleva desistere dal proprio intento, è stato quindi accompagnato in ospedale e sottoposto al trattamento sanitario obbligatorio.
Frequenti anche i casi in cui i conducenti dei veicoli segnalano i posti di blocco tramite messaggistica istantanea online; situazioni prontamente denunciate dalla Polizia di Stato.
«Prevenzione, controllo e repressione sono le parole d’ordine – ha concluso il prefetto Rolli -. Cercheremo di fare il massimo, con i tavoli di confronto e con un lavoro sinergico e costante, per essere vicini alle famiglie ed evitare delle situazioni difficili che, sulla strada, possono, purtroppo, capitare».