POLLENZA – Era la mattina del 29 dicembre 2017 quando vide un noto commerciante di Casette Verdini attraversare la strada e dirigersi verso la banca. Lo bloccò e gli sfilò via il portafoglio con all’interno 400 euro. Fu inseguito da alcuni dipendenti dell’istituto di credito che sentirono le urla della vittima e il rapinatore lasciò cadere a terra il bottino. Oggi l’autore di quella rapina, un operaio camerte di 52 anni, è stato condannato a un anno e dieci mesi di reclusione.
Erano circa le 11.30 quando Lino Gismondi, titolare di un alimentari-tabaccheria a Casette Verdini, era uscito dal negozio per andare in banca a depositare i soldi, ma poco prima che arrivasse alla filiale fu bloccato da dietro per poi finire a terra. L’uomo che lo aggredì per prendergli i soldi fu poi identificato e finì sotto processo con l’accusa di rapina aggravata e proprio per questo reato oggi il pubblico ministero Enrico Barbieri ha chiesto la condanna a due anni di reclusione.
Il legale dell’imputato, l’avvocato Luciano Pacioni, aveva sostenuto che l’uomo era affetto da ludopatia all’epoca dei fatti. Già in fase di udienza preliminare il legale aveva chiesto di procedere con il rito abbreviato condizionato a sentire il commerciante e alla produzione di documenti che attestavano il percorso riabilitativo svolto dal 52enne per guarire dalla ludopatia, ma il gup all’epoca non accolse la richiesta e il procedimento finì dinanzi ai giudici in composizione collegiale. Oggi la discussione e la sentenza.