PORTO RECANATI – Incappa in un controllo su strada mentre è ubriaco, senza patente e senza documenti, alla compilazione del verbale dice di essere il cugino e la mamma che è con lui conferma. Madre e figlio sono accusati di false dichiarazioni a un pubblico ufficiale, solo il figlio deve rispondere anche di calunnia nei confronti del parente ignaro di tutto.
Il controllo era stato eseguito il 1° novembre del 2019. Mamma e figlio di Recanati erano in macchina della prima ma guidava il secondo. Erano a Porto Recanati quando un agente della polizia stradale impose l’alt. Il passaggio successivo fu l’accertamento etilometrico sul guidatore che diede esito positivo. Non avendo con sé alcun documento, però, l’automobilista aveva dovuto dare nome, cognome e data di nascita: il primo e il secondo erano giusti, la data di nascita no. O meglio, erano giusti anche quelli ma erano del cugino, omonimo, ma di qualche anno più grande. Al momento della firma del verbale fu chiamata anche la mamma del guidatore, nonché proprietaria dell’auto, che confermò le false generalità fornite dal figlio. Dai controlli effettuati successivamente però venne fuori che i dati indicati e sottoscritti erano quelli del cugino e non del fermato, quindi per mamma e figlio è scattata la contestazione del reato di false dichiarazioni a un pubblico ufficiale e solo per il figlio anche il reato di calunnia nei confronti del cugino perché, pur sapendolo innocente, lo avrebbe fatto incriminare del reato di guida in stato di ebbrezza.
Difesi dagli avvocati Stefano Giacinti e Vanni Vecchioli, oggi per mamma e figlio era fissata l’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi, e al pubblico ministero Enrico Riccioni. Per un difetto di notifica l’udienza è stata rinviata al prossimo 19 ottobre.