MACERATA – In tre erano stati fermati dai carabinieri all’uscita dell’A14 a Porto Recanati a bordo di una Bmw. Era il giorno di Santo Stefano dello scorso anno e per tutti e tre gli occupanti dell’auto erano scattate le manette.
Sul sedile posteriore, nascosti sotto ai giubbotti i militari trovarono un sacchetto di plastica con all’interno sette buste di “mini Mars”, ciascuna contenente 18 pezzi. Una delle confezioni era parzialmente aperta e dentro s’intravedeva qualcosa di bianco. Ma non era cioccolato. Le mini barrette in realtà erano ovuli di eroina “brown sugar” purissima. Ogni ovulo ne conteneva quasi 17 grammi, per un peso complessivo di 2,115 chili. Lo stupefacente, risultato di qualità di pregio, una volta tagliato e venduto al dettaglio avrebbe fruttato circa 400.000 euro.
In auto c’era una coppia recanatese, lui S.P. 46 anni alla guida e lei I.P. 35 anni seduta accanto, mentre dietro insieme alla droga c’era un pakistano di 22 anni, S.G., che, nascosto dentro agli slip, aveva anche un involucro di carta stagnola con all’interno 12 grammi sempre di eroina. Questa mattina l’udienza davanti al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi. Il pakistano, tramite l’avvocato Simone Matraxia ha patteggiato la pena di tre anni e sei mesi di reclusione. I due recanatesi, difesi entrambi dall’avvocato Donato Attanasio, hanno patteggiato due anni e dieci mesi ciascuno.
Il giorno dell’arresto i carabinieri del comando provinciale di Macerata, guidato dal colonnello Michele Roberti, avevano effettuato numerosi accertamenti su strada e avevano controllato complessivamente 130 persone.