PORTO RECANATI – Minacce alla moglie, anche con un coltello e maltrattamenti, 52enne condannato a tre anni e due mesi di reclusione. Lo hanno deciso oggi i giudici del Tribunale di Macerata in composizione collegiale (presidente Andrea Belli) all’esito della camera di consiglio. Il pubblico ministero Rosanna Buccini aveva chiesto una condanna a cinque anni. I fatti contestati sarebbero avvenuti fino al 15 gennaio del 2020. Secondo l’accusa (l’indagine è stata coordinata all’epoca dal sostituto procuratore Stefania Ciccioli) l’uomo, un portorecanatese di 52 anni, avrebbe maltrattato l’allora coniuge, sia verbalmente sia fisicamente, spesso dopo che aveva abusato di sostanze alcoliche.
In più di un’occasione l’avrebbe minacciata di morte sia a voce sia attraverso messaggi e una volta avrebbe pronunciato le promesse di morte brandendo un coltello. Per l’accusa l’uomo avrebbe agito per motivi di gelosia, ossessionato da presunti tradimenti della donna (in realtà mai avvenuti). In un’occasione le aveva anche sottratto il cellulare per controllare eventuali messaggi e chiamate sospette. La donna, terrorizzata dai comportamenti del coniuge, all’epoca era andata via di casa e lo aveva denunciato.
Oggi dunque la discussione. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna dell’imputato a cinque anni, alla richiesta del magistrato si è associata l’avvocatessa di parte civile, Antonietta Mellone, mentre il legale Vanni Vecchioli, difensore del 52enne insieme al collega Ferdinando Manzotti, ha concluso chiedendo l’assoluzione. I giudici hanno condannato l’imputato a tre anni e due mesi di reclusione, il 52enne dovrà risarcire l’ex in sede civile. Una volta depositate le motivazioni la difesa potrà decidere se impugnare la sentenza in Appello.