Macerata

Porto Recanati, morsi e aggressioni alla mamma poi tenta di soffocare la sorella

Si è aperto in Tribunale a Macerata il processo a carico di una 40enne accusata di estorsione tentata e consumata, lesioni, tentato omicidio e incendio

Il tribunale di Macerata

PORTO RECANATI – Bottigliate contro la madre e morsi, poi le minacce: «O mi dai i soldi o spacco tutto e soprattutto la testa tua», «Tanto prima o poi ti ammazzo, ti elimino, non hai titolo di esistere». Tutto questo per farsi consegnare i soldi per comprare la droga. È una delle accuse mosse dalla Procura di Macerata a una 40enne, nello specifico la donna è accusata di estorsione sia consumata sia tentata e lesioni nei confronti della madre, di tentato omicidio nei confronti della sorella e incendio. Ieri in Tribunale a Macerata si è aperto il processo a suo carico dinanzi ai giudici del collegio presieduto da Andrea Belli e al pubblico ministero Rosanna Buccini.

Secondo la ricostruzione accusatoria – il fascicolo è della collega Margherita Brunelli – dal 2016 all’estate scorsa l’imputata avrebbe più volte minacciato la madre per costringerla a consegnarle settimanalmente dai 20 ai 300 euro, arrivando a 1.500 euro al mese. I soldi li avrebbe poi utilizzati per acquistare sostanze stupefacenti, per convincere il genitore sarebbe andata anche oltre le minacce: avrebbe lanciato bottiglie e altri oggetti addosso alla mamma, danneggiato mobili e suppellettili e minacciato di morte il genitore. Poi a inizio estate la situazione sarebbe degenerata.

Un giorno al culmine di una discussione avrebbe lanciato una bottiglia di vetro contro la mamma per farsi consegnare 250 euro, poi l’aveva morsa su un braccio. La 40enne si era successivamente scagliata contro la sorella: dopo averle stretto le mani al collo l’aveva buttata sul letto, le aveva puntato un ginocchio sul petto e l’aveva morsa ad un braccio. Per gli inquirenti quell’aggressione avrebbe avuto conseguenze ben più drammatiche se non fosse intervenuto un collega di lavoro della vittima che era riuscito a togliere le mani della 40enne dal collo della sorella. Quello stesso giorno l’imputata diede fuoco a due contenitori adiacenti alla porta di ingresso e le fiamme raggiunsero il soffitto della stanza che era stata invasa dal fumo.