PORTO RECANATI – Con minacce, telefonate e messaggi aveva perseguitato la fidanzatina, all’epoca 16enne, che per paura di essere aggredita aveva anche smesso di andare a scuola. Oggi l’imputato, un 22enne, è stato rinviato a giudizio per stalking aggravato. A ricostruire i fatti sono stati gli investigatori coordinati dal pubblico ministero Rosanna Buccini.
La vicenda risale allo scorso anno, secondo l’accusa, dai primi mesi del 2022 fino ad ottobre dello stesso anno l’imputato, un 22enne originario del Bangladesh, avrebbe perseguitato la fidanzatina che all’epoca non aveva ancora compiuto 17 anni, connazionale, per gelosia e possesso.
Secondo la ricostruzione accusatoria il 22enne avrebbe controllato la minore nei suoi spostamenti e l’avrebbe minacciata di raccontare della loro relazione ai suoi genitori. Non solo.
Il giovane le avrebbe fatto numerose chiamate e le avrebbe mandato diversi messaggi arrivando a minacciarla di morte se non lo avesse sposato. Gli atti persecutori sarebbero stati tali e tanti che la minore, per paura di incontrarlo e di essere aggredita, aveva anche smesso di andare a scuola.
Dopo la denuncia la vicenda finì all’attenzione dell’autorità giudiziaria e oggi il giudice dell’udienza preliminare Domenico Potetti ha disposto il rinvio a giudizio del 22enne. Il processo a suo carico si aprirà il prossimo 28 marzo. Formalmente residente a San Gennaro Vesuviano, di fatto domiciliato ad Ancona, l’imputato è difeso dall’avvocato Guglielmo De Luca.