Macerata

Post sisma, 67 milioni per la ricostruzione di Pieve Torina, Ussita e Castelsantangelo

Tra le nuove ordinanze in deroga firmate dal commissario Giovanni Legnini, tre riguardano il Maceratese. Previsti interventi per scuole, cimiteri, teatri e palazzi comunali

Il commissario Giovanni Legnini

CASTELSANTANGELO SUL NERA – Oltre 67 milioni di euro per dare un nuovo slancio alla ricostruzione post sisma di Castelsantangelo sul Nera, Pieve Torina e Ussita. Continua la svolta impressa dal commissario straordinario Giovanni Legnini che ha firmato undici nuove ordinanze in deroga per l’intera area del cratere, di cui tre per il Maceratese, che mettono insieme circa 100 interventi e comportano un impegno di spesa di 237 milioni di euro, di cui quasi 150 aggiuntivi, a valere sui fondi del Commissario per la ricostruzione pubblica.

Poco più di 29 milioni sono stati destinati a Castelsantangelo e «serviranno per realizzare opere di urbanizzazione nel capoluogo e nelle frazioni del Comune, che sta avviando la ricostruzione sulla base dei Piani attuativi – spiega il commissario Legnini -, alcune norme per favorire le demolizioni e la rimozione delle macerie, la demolizione e la ricostruzione del palazzo comunale e la delocalizzazione di una casa di riposo, oltre al ripristino delle antiche mura».

Anche a Pieve Torina per la ricostruzione delle abitazioni private del centro, viene previsto un coordinamento pubblico, oltre alla realizzazione dei sottoservizi del capoluogo, alla ricostruzione della ex scuola media, di un centro sportivo, del teatro comunale, nonché la messa in sicurezza dei dissesti sulle sponde fluviali. Per una parte di quest’ultimo intervento, come di altri, da effettuare in una seconda fase, viene intanto finanziata la progettazione. Le opere finanziate ammontano a 17,9 milioni di euro, 16,9 dei quali aggiuntivi.

Ulteriori 20 milioni sono stati stanziati per Ussita e saranno utilizzati per il recupero e il restauro del cimitero monumentale di Castelmurato, il ripristino delle condutture dell’acqua alle centrali idroelettriche, lo spostamento di alcune cabine di trasformazione, la ricostruzione della caserma e del palazzo comunale, l’allestimento di un’area destinata a ospitare le maestranze addette alla ricostruzione. Tra le opere finanziate anche il recupero di due rifugi in alta quota, la realizzazione dei sottoservizi e muri di sostegno in alcune frazioni.

Queste undici nuove ordinanze si aggiungono ad altre 11 firmate nelle scorse settimane che hanno riguardato, tra gli altri, i Comuni di Camerino, San Ginesio, Valfornace e l’Università di Camerino. «Con le venti ordinanze prende corpo la strategia della ricostruzione dei centri storici più colpiti dal sisma – conclude Legnini -, fin qui sostanzialmente paralizzata a causa delle grandi difficoltà progettuali e organizzative, determinate dall’elevatissimo grado di distruzione, ma anche dalla debolezza degli apparati pubblici».