Macerata

Trovato in casa a Potenza Picena con tre chili di marijuana, al giudice: «Lavoro, non ho bisogno di spacciare»

Il magistrato ha convalidato l'arresto, il 37enne commerciante civitanovese finito in manette resterà ai domiciliari fino al prossimo 10 giugno quando ci sarà la prosecuzione della direttissima

Il Tribunale di Macerata
Il Tribunale di Macerata

POTENZA PICENA – A conclusione di un blitz dei carabinieri della Compagnia di Camerino, un commerciante 37enne civitanovese è finito in manette. In una casa a Porto Potenza gli avevano trovato 10 piantine di marijuana e quasi un chilo della stessa sostanza in barattoli, una busta e una scatola, mentre altre 14 piantine e oltre due chili di marijuana erano nel magazzino del negozio a Civitanova.

Questa mattina il giovane ha raggiunto il Tribunale di Macerata per l’udienza di convalida e il conseguente giudizio direttissimo. Difeso dall’avvocato Paolo Cognini, in aula sostituito dalla collega Gabriella Ciarlantini, il 37enne ha voluto rispondere alle domande del giudice Francesca Preziosi e del pubblico ministero Raffaela Zuccarini, rigettando gli addebiti. Ha infatti dichiarato che la marijuana che aveva in negozio era cannabis legale destinata al commercio, mentre le piante che aveva a casa erano per uso personale, piuttosto che comprarla per strada l’aveva coltivata, era nei barattoli per evitare che facesse la muffa. Il giovane ha poi aggiunto che nel 2011 ha aperto l’attività a Civitanova, «ho sempre lavorato e guadagnato bene, il negozio funziona bene, non ho bisogno di spacciare e non l’ho mai fatto».

Il pm Zuccarini ha chiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione della misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, la difesa ha invece chiesto il dissequestro della merce che era in negozio. All’esito della camera di consiglio il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la misura degli arresti domiciliari, il legale Ciarlantini ha chiesto i termini a difesa e l’udienza è stata poi rinviata al prossimo 10 giugno per la prosecuzione della direttissima.