POTENZA PICENA – Ingegnere 40enne morì travolto da un Suv mentre tornava a casa dal lavoro, automobilista patteggia un anno di reclusione, pena sospesa. L’assicurazione nel frattempo ha risarcito i familiari e la compagna. L’incidente è quello che costò la vita a Manuel Biagiola. Erano circa le 12.45 del 29 luglio del 2019, il 40enne stava tornando a casa dal lavoro in sella alla sua Yamaha MT07, aveva percorso la strada Regina in direzione mare-monti, era quasi arrivato all’abitazione in cui viveva con la compagna (mancavano poche decine di metri) quando iniziò la svolta a sinistra. Attimi, e fu centrato in pieno da una Toyota Rav guidata da un portorecanatese che oggi ha 39 anni.
L’automobilista andava al lavoro e viaggiava nella stessa direzione di Biagiola. L’impatto fu talmente violento che per l’ingegnere di 40 anni non ci fu nulla da fare, morì sul colpo a seguito delle gravissime lesioni riportate nell’incidente. Il pubblico ministero di turno quel giorno, il sostituto procuratore Enrico Riccioni, aprì un fascicolo a carico dell’automobilista per omicidio stradale e dispose l’autopsia affidando l’incarico al medico legale Antonio Tombolini. A seguito di quella tragedia l’assicurazione ha risarcito i familiari e la compagna di Biagiola, assistiti dall’avvocato Michele Gentiloni Silveri, l’automobilista, invece, tramite l’avvocato Piergiorgio Moretti, ha patteggiato con il pm la pena di un anno di reclusione con la sospensione condizionale.
Oggi nell’udienza preliminare dinanzi al gup Giovanni Manzoni e al pubblico ministero Vincenzo Carusi il patteggiamento è stato formalizzato.