POTENZA PICENA – Dopo nove anni di relazione (gli ultimi due di convivenza) avevano deciso di prendersi un periodo di “prova”, lui era andato via di casa ma una sera, insospettito, era andato a controllare e aveva trovato un altro uomo con la propria fidanzata. Prima era scoppiata un’accesa discussione, poi l’aggressione con una spranga di ferro.
Oggi, in Tribunale a Macerata, si è aperto il processo a carico di un 35enne accusato di lesioni aggravate. Il giudice Roberto Evangelisti ha calendarizzato le udienze rinviando a marzo 2023 per sentire i testimoni di accusa e difesa e a maggio per la discussione e la sentenza. L’aggressione risale alla notte tra il 24 e il 25 marzo del 2018 quando l’imputato, al culmine di una discussione, avrebbe colpito più volte al tronco e alla testa un uomo poco più grande di lui che poi era finito in ospedale con un trauma cranico e una frattura delle ossa del cranio. Operata d’urgenza, la vittima aveva riportato una prognosi iniziale di 90 giorni. Secondo la ricostruzione della difesa, sostenuta dall’avvocato Piergiorgio Moretti, il colpo alla testa sarebbe stato inferto involontariamente: il 35enne avrebbe mirato alla spalla ma la vittima si sarebbe mossa repentinamente ricevendo il colpo al capo.
L’antefatto: il 35enne era legato sentimentalmente a una donna da circa nove anni. Negli ultimi due anni avevano convissuto a casa di lui a Potenza Picena, ma a inizio 2018 i due avrebbero iniziato a vivere con difficoltà la relazione e avevano deciso di prendersi un periodo di “prova” in case diverse. La sera dell’aggressione il giovane aveva mandato dei messaggi alla fidanzata, ma le risposte di lei lo avevano insospettito e lui aveva deciso di andare a controllare. Erano le 23.30. Dal sospetto l’uomo era passato ben presto alla certezza quando in casa aveva trovato un altro uomo in atteggiamenti, sembrerebbe, poco equivocabili. Tra i due sarebbe scoppiata un’accesa discussione: «Cosa fai a casa mia? Vattene immediatamente, vergognati, hai una moglie e un figlio», gli avrebbe urlato il 35enne; «Prenditela con lei», gli avrebbe risposto l’altro prima di essere spinto fuori casa. Lì il 35enne aveva trovato un tubo di metallo a terra, lo aveva preso e aveva colpito il suo rivale alla testa.