MACERATA – “Macerata chiama chi ama Macerata”. Sala gremita all’Hotel Claudiani per la presentazione della candidatura alle primarie del centrosinistra dell’assessore Narciso Ricotta che concorrerà, a febbraio, insieme agli sfidanti Stefania Monteverde, Luciano Pantanetti e David Miliozzi, alla nomina di candidato sindaco di Macerata.
«Un uomo del Pd», così si è autodefinito nel corso dell’incontro e alla presenza di numerosi esponenti del partito, parlando di probabili alleati, di centro storico, di innovazione, di sociale, di municipalizzate e di molto altro. Presenti il sindaco Romano Carancini, l’assessore comunale Paola Casoni, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, l’ex deputata maceratese del PD e attuale componente del direttivo nazionale del partito Irene Manzi, il segretario provinciale del PD Francesco Valeri.
«Noi facciamo le primarie mentre gli altri non le fanno; diamo modo ai cittadini di scegliere il loro candidato mentre il centrodestra non dà questa possibilità in barba a tutti i maceratesi. Già questo è un motivo per andare a votare – ha esordito Ricotta -. Siamo in quattro a correre ma potevano essere molti di più dato che il centrosinistra in questi anni ha amministrato bene dando vita a un grande percorso di civismo e di partecipazione».
Su una eventuale alleanza con il Movimento 5 Stelle, di riflesso quindi con la situazione nazionale, Ricotta ha precisato di non volere «accordi politici a cascata ma fatti sul territorio con lo scopo di migliorare la città: noi siamo sicuramente aperti al confronto con i pentastellati».
«Se vinciamo le elezioni vuol dire che in questi anni abbiamo amministrato bene anche se quello che verrà non sarà un ‘Carancini ter’ – ha sottolineato il candidato -. La città è cambiata, i problemi sono diversi e dobbiamo ripartire dai servizi che offriamo ai cittadini dando esempio di stimolo alla crescita».
Ricotta ha spesso parlato poi di innovazione e della volontà di colmare una «discrasia evidente tra cittadini e amministrazione comunale proprio partendo dalla tecnologia. Il nostro cellulare e le app rappresentano un modo per colmare questo gap – ha spiegato -. Un sistema attuale di affrontare le cose che può riguardare l’accesso telematico alla certificazione, la possibilità di fare segnalazioni o di dire ai cittadini che un parcheggio è pieno, le postazioni delle fermate del treno piuttosto che il bike sharing».
Poi ci sono le periferie alle quali «bisogna fornire gli stessi servizi della città perché rappresentano una ricchezza e nelle quali non vivono affatto cittadini di serie B – ha sottolineato Ricotta -. Ripensiamo quindi ai comitati di quartiere non solo per gli anziani ma anche per i giovani. Creiamo un dibattito sulla droga perché in linea con le parole del questore Pignataro, al quale va il mio plauso, anche le famiglie devono essere vicine ai propri figli e comprendere questi disagi. Questo fenomeno si combatte con l’associazionismo, con il volontariato, con la cultura: queste sono le medicine della droga. E lasciatemi essere un po’ provocatore: che i futuri candidati vadano a sottoporsi al test antidroga dal dottor Gianni Giuli».
Sul dolente tasto del commercio e del centro storico Ricotta ha parlato di «abitudini nuove dei cittadini che ormai comprano sempre di più online. Vanno bene i locali di ristorazione e non ci sono immobili vuoti perché sono tutti occupati dagli studenti ma Macerata ha bisogno di una ‘copertura settimanale’. Se durante la settimana lavorativa gli studenti garantiscono la loro presenza, il problema sta nel fine settimana e nell’estate. Ecco quindi che dobbiamo pensare a una serie di eventi, partendo dalle ricchezze della nostra città, per attrarre sempre più visitatori». A questo si lega anche la questione del palazzi vuoti, «alcuni lesionati dal sisma. Diamo quindi il via a una rigenerazione urbana facendo sì che il terremoto da calamità diventi una opportunità per ridisegnare Macerata».
Sulle municipalizzate Ricotta ha evidenziato «gli ottimi piazzamenti nelle classifiche di settore. I nostri livelli di raccolta differenziata – ha spiegato – sono altissimi e le gestioni sono lontane da interessi di profitto. Sull’IRCR invece stiamo pensando a un progetto futuro che vedrà la casa di riposo andare dalla persona e non viceversa, fornendo assistenza a domicilio agli anziani che ne hanno bisogno per avere sempre di più delle aziende municipalizzate e partecipate a servizio del territorio».
Macerata capoluogo e Macerata in contatto con le città vicine e l’interno territorio. «Una realtà ‘micropolitana’ che si inserisce all’interno di un patto territoriale e di dialogo con i comuni limitrofi a partire dall’urbanistica, passando per le infrastrutture, i servizi sportivi e quelli commerciali».
Dopo una eventuale elezione a sindaco, quale sarà invece il criterio di scelta degli assessori? «Rappresentatività e competenza: chi sarà al mio fianco dovrà conoscere bene i problemi della città e li dovrà risolvere. Quindi coscienza ed esperienza ma non necessariamente politici di professione perché si pensa anche al ‘ricambio’; sarà sicuramente una scelta che farà confrontandomi con le liste che hanno appoggiato la coalizione. Io sono un uomo del PD e oggi più che mai, in questo momento di forte crisi politica dal quale non è facile uscire, abbiamo bisogno dei partiti».
«Il mio appello è quello di partecipare alle primarie perché seguendo quei principi di inclusione e di partecipazione, tutti vi sentiate cittadini attivi della città e possiate dire la vostra» ha concluso il candidato.