MUCCIA – Prima Muccia, poi San Ginesio e Pieve Torina. La rete di accoglienza della Andrea Bocelli Foundation si allarga anche ai profughi ucraini che, grazie alla collaborazione con le tre amministrazioni comunali, stanno arrivando anche nel nostro territorio. L’iniziativa di solidarietà è partita da Muccia, dove il Comune ha messo a disposizioni alcune soluzioni abitative (Sae), mentre Abf ha aperto ai bambini le porte della scuola ricostruita dopo il sisma. I bambini hanno così iniziato un percorso educativo laboratoriale, di ambientamento e socializzazione che supporti anche l’apprendimento della lingua italiana con l’obiettivo di favorire l’inclusione all’interno della comunità.
«Il progetto in tutte le sue fasi ha l’obiettivo di restituire a queste famiglie un ambiente bello e sicuro dove poter ripartire, dove poter ritrovare una nuova quotidianità – spiega Laura Biancalani, direttore generale ABF –. La pace è un messaggio di speranza, è una scelta che ognuno di noi giorno per giorno contribuisce a creare. Ci sentiamo grati di poter avere il privilegio di offrire a queste persone che ci hanno dato la loro fiducia la medesima cura che mettiamo in ogni nostro progetto. Perché aver cura di un individuo, di ogni individualità significa aver cura della sua unicità e del suo potenziale. Un sentito grazie, alle comunità di Muccia, San Ginesio e Pieve Torina per dimostrare il grande cuore delle Marche anche qui, in queste zone dove ancora il sisma Centro Italia 2016 fa sentire il suo peso».
L’esempio di Muccia, infatti, è stato contagioso e seguito anche dai Comuni di San Ginesio e Pieve Torina dove sono state messe a disposizione altre soluzioni abitative. «La sensibilità e il grande cuore dei cittadini di Muccia – aggiunge il sindaco Mario Baroni -, che già nei primi giorni degli eventi tra Russia e Ucraina, avevano manifestato la volontà di aiutare, si è concretizzata in un “sì, ci siamo” che ho condiviso con il direttore generale Laura Biancalani in una telefonata in cui ci chiedeva di costruire una rete di solidarietà per accogliere famiglie e bambini provenienti dai luoghi dei conflitti. Un dovere civile sentito da tutti, ringrazio quindi dai membri della giunta ai cittadini, ai volontari, alle imprese del territorio».