MACERATA – Partecipò alle contestazioni contro Matteo Salvini, a processo 30enne di Castelfidardo.
Questa mattina si è aperto il processo a carico del giovane accusato di resistenza a pubblico ufficiale. La vicenda risale a cinque anni fa. Era il 27 aprile del 2015 quando il leader della Lega, all’epoca parlamentare europeo per il partito che era ancora denominato Lega Nord, aveva effettuato un tour nelle Marche facendo tappa ad Ancona, Porto Recanati (all’Hotel House) e infine a Macerata dove aveva tenuto un comizio in piazza Nazario Sauro. In tutte e tre le città ci furono dei contestatori che manifestarono contro di lui, ma i fatti relativi al procedimento finito questa mattina all’attenzione del giudice Francesca Preziosi e del pm Francesca D’Arienzo erano avvenuti a Macerata.
Secondo la ricostruzione accusatoria – il fascicolo è del procuratore capo Giovanni Giorgio – il fidardense, insieme ad altre persone – alcune rimaste ignote, altre identificate e oggetto di separati procedimenti -, avrebbe partecipato alla protesta lanciando uova, sassi e bottiglie. Sempre secondo la procura il giovane avrebbe usato violenza anche contro i poliziotti cercando di forzare il cordone di sicurezza creato dalle forze dell’ordine.
Così, dopo le manifestazioni fu lo stesso Matteo Salvini a chiedere che venisse fatta giustizia presentando una denuncia contro ignoti. La volontà di procedere era stata formalizzata sia in proprio sia in qualità di segretario federale della Lega Nord per l’indipendenza della Padania, specificando quelli che a suo avviso la procura della Repubblica avrebbe dovuto individuare come reati da contestare, ovvero: ingiuria, lesioni personali, radunata sediziosa e istigazione a delinquere ed a disobbedire alle leggi.
Oggi si è aperto il processo a carico del trentenne accusato di resistenza a pubblico ufficiale. L’udienza è stata rinviata al 29 gennaio del prossimo anno per iniziare a sentire i primi testimoni.