MACERATA – Come ricostruire il tessuto sociale ed economico delle popolazioni colpite dal sisma del 2016 che dopo il terremoto stanno vivendo anche l’emergenza sanitaria? Abbiamo fatto il punto con il direttore di Cna Macerata, che in questi quattro anni è sempre stata vicina alle comunità colpite dal sisma, Luciano Ramadori. La Cna, infatti, dopo poche settimane da quei tragici eventi, ha subito attivato la task force Supporto Operativo Sisma (SOS): un ufficio interamente dedicato ad aiutare chi doveva presentare istanze dei danni subiti.
In questi anni si è parlato molto dell’importanza di invertire il fenomeno dello spopolamento delle aree del cratere. Come fare? «Come Cna ci siamo subito mossi a livello provinciale per la proposta della ZES (zona economica speciale) insieme ad altre associazioni di categoria e agli ordini – ha spiegato Ramadori -; le procedure che però vanno in quella direzione sono lunghe e complesse. A luglio abbiamo avuto un incontro con il sottosegretario al Mise Alessia Morani e lì abbiamo concordato una progettazione in questa direzione che si allarga con l’impegno assunto dal Governo per finanziare tutta l’area del Centro Italia con 5 miliardi di euro di investimenti per generare uno sviluppo che deve essere tarato per i nostri territorio che non dimentichiamo sono fragili e hanno bisogno di nuove tecnologie, connessioni e infrastrutture».
«Poi c’è la valorizzazione delle culture che negli anni ci sono state e hanno rappresentato uno dei motori e che, a causa del sisma, sono state perse; penso al turismo, all’innovazione dell’agroalimentare – ha proseguito Ramadori -. Noi ci siamo sempre impegnati insieme alle altre associazioni di categorie, al Governo, alle province marchigiane e del centro Italia colpite dal sisma affinché questi progetti seguano un grosso lavoro e ci siamo nuovi sentieri di sviluppo. L’agevolazione alla fiscalità deve essere molto forte perché oltre alla ricostruzione, in queste aree, ora siamo anche alle prese con il Covid».
«In questo senso il commissario Giovanni Legnini ha avuto il merito di andare a toccare dei meccanismi per la semplificazione, con il coinvolgimento dei professionisti, che eliminano alcuni problemi – ha continuato il direttore di Cna Macerata -. Il commissario Legnini ha preso su di sé le progettazioni per i centri storici coinvolti in maniera importante, penso a esempio a Camerino, e si è assunto gli oneri e le competenze cosa che prima non era accaduta e questo ha dato un grande impulso. Il fatto che in queste aree ci siano poi cittadini che non presentano progetti per sistemare i danni lievi non è dovuto solo alla burocrazia ma anche al fatto che questo territorio era già colpito prima dal fenomeno dello spopolamento; non si tratta di progettare ma si tratta di intervenire e bisogna farlo urgentemente e Macerata, in tal senso, deve guidare le altre province dato che è quella maggiormente colpita».
«È un periodo terribilmente lungo, tanto che ci siamo quasi dimenticati del tutto com’eravamo prima, com’era la vita di comunità nelle piazze e nei borghi dei centri storici colpiti così duramente. Quella situazione emergenziale e straordinaria, conseguenza delle scosse, oggi è diventata normalità, ci siamo abituati a vivere fuori, in periferia, in altre zone quando non in altri paesi – ha osservato Ramadori -. Anzi, è la nuova emergenza Covid a cambiare ancora una volta il paradigma sociale delle nostre comunità; chiodo schiaccia chiodo ed ecco che il nostro terremoto va in coda a tutte le priorità».
Per concludere: «La nostra associazione continua a informare puntualmente su tutte le opportunità. Ad esempio abbiamo avviato in questi giorni la procedura per chiedere che la busta paga pesante sia estesa anche a chi in un primo momento non ne aveva fatto richiesta. Coloro che risiedono in uno dei comuni del cratere sismico e non hanno richiesto la busta paga pesante, possono rivolgersi agli uffici CNA per compilare l’istanza di rimborso del 60% dell’Irpef pagata nel 2017. Crediamo che riconoscere un pari trattamento a tutti i lavoratori colpiti dagli eventi sismici sia un diritto fondamentale e per questo ci stiamo battendo».