MACERATA – Coperte, abiti pesanti, ma anche cibi a lunga conservazione. Tutto quello che può servire per un primo aiuto. Si moltiplicano anche nel Maceratese le iniziative di solidarietà per aiutare il popolo ucraino. Una raccolta di vestiti, coperte, prodotti alimentari a lunga conservazione, medicinali di prima necessità e prodotti per l’igiene è stata avviata dalla Croce Verde di Macerata.
«La guerra scoppiata nei giorni scorsi rischia di creare una catastrofe umanitaria in Ucraina – spiega il presidente Angelo Sciapichetti -, per questo abbiamo organizzato questa raccolta per cercare di aiutare la popolazione. Ma è necessario attenersi alle richieste effettuate e controllare che i prodotti alimentari e i medicinali siano a lunga conservazione ben chiusi e inscatolati». Il materiale deve essere portato nella sede della Croce Verde, in via Indipendenza 12, aperta tutti i giorni dalle 8 alle 15 (info 0733/260260). Chi volesse effettuare una donazione, invece, può effettuare un versamento su C/C intestato alla Croce Verde di Macerata, utilizzando il seguente IBAN: IT50A0849113400000120101669 specificando la causale (indispensabile): “Emergenza Ucraina”.
Cibo e acqua sono le richieste principali che sta cercando di soddisfare anche la Croce Rossa, in particolare da quella di San Severino che ha aderito alla raccolta fondi avviata a livello regionale. «In molti ci stanno contattando dall’Ucraina – ha dichiarato Andrea Galvagno, presidente del comitato regionale Marche della Croce Rossa Italiana – e ci siamo attivati il prima possibile per contrastare questa nuova emergenza sanitaria. Ci serve l’aiuto di tutti: nei prossimi giorni faremo anche una ricognizione sul territorio in cerca ricerca di strutture che possano accogliere i profughi che potrebbero arrivare qui da noi dopo aver attraversato Romania e Polonia». Di seguito, il link per fare una donazione alla Croce Rossa Italiana: https://dona.cri.it/emergenzaucraina/~mia-donazione?_cv=1.
Anche la politica sta cercando di fare i propri passi per sensibilizzare contro la guerra e chiedere la pace. Le bandiere dell’Ucraina sventolano sulle facciate dei palazzi comunali di Macerata e Civitanova, ma alcuni gruppi del capoluogo come Macerata Bene Comune, Anpi, Articolo Uno, Italia Viva, Macerata Rinnova, Pd, Sinistra Italiana e Strada Comune hanno inviato una lettera al sindaco Sandro Parcaroli per chiedere che venga esposta anche la bandiera della pace e che lo Sferisterio si colori in segno di pace e solidarietà. «I simboli contano e rafforzano le comunità – spiega la consigliera Stefania Monteverde di Macerata Bene Comune -. Oggi abbiamo bisogno di simboli di pace. Chiediamo tutti con forza all’amministrazione di esporre la bandiera e colorare lo Sferisterio in loop con tutte le sue luci per solidarietà con il popolo ucraino e dire quel no chiaro e fermo a tutte le guerre del mondo».
A Potenza Picena, invece, il sindaco Noemi Tartabini e il presidente del consiglio comunale, Mirco Braconi, hanno predisposto una mozione dedicata alla guerra in Ucraina. «Nel nostro piccolo abbiamo voluto far sentire la voce della città, condannando quanto sta accadendo e sollecitando politiche di indirizzo umanitario da un lato e di sostegno economico al Paese dall’altro – spiegano i due amministratori -. Le conseguenze del conflitto si ripercuoteranno in maniera importante sui costi che cittadini e aziende saranno chiamati a sostenere nei prossimi mesi. La politica locale deve farsi portavoce di queste problematiche, affinché il Governo intervenga quanto prima. Ai cittadini ucraini presenti nella nostra città rinnoviamo l’invito a contattare l’amministrazione per qualsiasi necessità legata a questo terribile momento. In attesa che si apra un corridoio umanitario, l’amministrazione procederà con la predisposizione di un conto corrente dedicato le cui risorse saranno destinate proprio alla popolazione ucraina».
La mozione, attualmente alla firma di tutti i consiglieri, impegna il Governo italiano «a condannare con ogni misura ed in ogni sede internazionale l’unilaterale aggressione militare perpetuata ai danni dell’Ucraina; a richiedere che l’Europa e gli Stati membri coordinino un intervento umanitario per l’accoglienza dei profughi ucraini a seguito della guerra che sta flagellando la popolazione; a richiedere un intervento europeo volto alla creazione di un fondo per introdurre meccanismi economici di compensazione per riequilibrare i danni che le singole nazioni europee subiranno per via delle sanzioni imposte alla Russia e delle conseguenti controsanzioni; a creare una cabina di regia nella quale coinvolgere una rappresentanza delle aziende energivore e le governance dei colossi energetici (Eni – Enel) per valutare soluzioni e proposte utili ad arginare i catastrofici effetti economici che si determineranno per via della crisi di approvvigionamento energetico da parte della Russia; a garantire tempestivamente lo stato di rifugiati ai cittadini ucraini che ne facciano richiesta».