CIVITANOVA – Con l’inganno avrebbero convinto delle ragazze a lasciare i propri Paesi di origine (Bulgaria, Ucraina e Slovenia) per venire a lavorare in Italia, ma una volta arrivate le avrebbero costrette a prostituirsi. Cinque moldavi, due donne e tre uomini, tra i 54 e i 31 anni sono accusati di sfruttamento della prostituzione. Tre di loro sono irreperibili da luglio 2021, ma oggi per un difetto di notifica l’udienza preliminare a loro carico è slittata al 6 marzo del prossimo anno.
Per l’accusa gli imputati, in concorso tra loro, avrebbero reclutato delle ragazze che si trovavano in una situazione di disagio economico, e con l’inganno le avrebbero indotte a venire in Italia prospettando guadagni importanti. Così avrebbero pagato loro stessi il viaggio aereo, ma una volta arrivate in Italia, con la minaccia, e ritirando loro il passaporto, gli imputati le avrebbero avviate alla prostituzione.
Le avrebbero costrette a pubblicare foto su siti per incontri di natura sessuale, avrebbero procurato loro gli alloggi dove incontrare i clienti a pagamento, i telefoni cellulari da utilizzare per i contatti con i clienti e avrebbero offerto la protezione in caso di problemi, intascando gran parte dei proventi. I fatti sarebbero avvenuti a Civitanova e in altre parti d’Italia nel corso del 2016. Oggi dunque l’udienza preliminare fissata davanti al gup del Tribunale di Macerata Giovanni Maria Manzoni è stata rinviata. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Jacopo Trevisan del foro di Venezia e Fabio Sargenti.