TOLENTINO – Rapinò insieme a un complice l’autogrill in superstrada a Tolentino, per un tunisino 35enne venerdì si sono aperte le porte del carcere di Fermo. Deve scontare una pena residua di tre anni e 23 giorni. La rapina risale a fine luglio del 2022 quando due uomini col volto travisato e armati di pistola avevano fatto irruzione all’interno di un autogrill in superstrada a Tolentino e, dopo aver minacciato con una pistola la commessa, l’avevano costretta a consegnare l’incasso della serata, stecche di sigarette e gratta e vinci. Riempito un borsone si erano dati alla fuga a bordo di uno scooter.
Gli uomini del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia, guidati dal tenente Federico Pellegrini, in breve riuscirono a identificare i due autori del reato. Le indagini non furono semplici, perché un dei due rapinatori indossava una parrucca da pagliaccio e una calza sul volto, mentre l’altro un casco con visiera, entrambi inoltre indossavano magliette a manica lunga e abiti senza particolari segni distintivi oltre a guanti di lana per non lasciare impronte digitali.
Dopo l’analisi dei sistemi di videosorveglianza di numerosi centri della provincia, avvenuta celermente anche grazie al supporto delle polizie locali di Tolentino e Corridonia, i militari erano riusciti a individuare lo scooter che era stato rubato a Porto Sant’Elpidio qualche giorno prima. Le successive investigazioni, avevano fatto convergere i sospetti su un uomo residente a Corridonia; all’alba del giorno dopo i militari avevano fatto irruzione trovando entrambi i complici, la refurtiva, l’arma e il mezzo utilizzato per compiere la rapina, oltre a eroina e materiale per il confezionamento dello stupefacente. A distanza di poche ore dalla rapina l’italiano e lo straniero furono sottoposti al fermo di polizia giudiziaria e condotti al carcere di Ancona. Il 35enne tunisino, a giugno scorso, ha patteggiato 4 anni di reclusione per rapina, ricettazione, furto e possesso di armi, nonché per ulteriori due reati contro il patrimonio, commessi poco tempo prima a Tolentino e Macerata. Ora, diventata definitiva la pena, è in carcere.