MACERATA – Quindici minuti di paura con i clienti chiusi in bagno e minacciati con una pistola. Ora una svolta nell’indagine sulla rapina all’ufficio postale di Piediripa avvenuta lo scorso 3 dicembre, verso le 12.45.
Le forze dell’ordine hanno infatti identificato i rapinatori che sono stati arrestati, venerdì 23 ottobre a Roma, a Tor Bella Monaca, grazie al lavoro congiunto della Polizia, dei carabinieri e della Procura della Repubblica di Macerata con in capo il Procuratore Giovanni Giorgio.
In manette sono finiti due uomini, di 47 e 27 anni, nullafacenti, residenti a Roma e già noti alle forze dell’ordine. I malviventi, con il volto parzialmente travisato da due scaldacolli e con un’arma in pugno – rivelatasi poi essere una pistola ad aria compressa -, erano entrati all’interno della Poste – arrivando direttamente da Roma e tornano poi nella capitale subito dopo aver messo a segno il colpo – riuscendo poi a fuggire con un bottino di 6mila euro.
«Dopo circa un anno di indagini e grazie al lavoro della Procura, con in capo il Procuratore Giovanni Giorgio, dei carabinieri e della Polizia di Stato, i due rapinatori che avevano messo a segno il colpo alle Poste di Piediripa sono stati assicurati alla giustizia – ha detto il Questore Antonio Pignataro -. Un lavoro sinergico e importante dove la squadra ha vinto e che ci permette di dire che la Provincia, ora, è più sicura. Un anno di indagini lunghe e laboriose che hanno permesso di assestare un importante colpo alla criminalità».
«Abbiamo subito avviato le indagini e grazie alle testimonianze delle vittime della rapina e dei cittadini e delle immagini delle telecamere di videosorveglianza dei comuni di Macerata e Corridonia siamo riusciti a risalire all’auto utilizzata per la rapina, una Renault Clio – ha spiegato Matteo Luconi, commissario capo della Squadra Mobile -. Abbiamo individuato l’intestatario – un parente di uno dei due malviventi – e siamo riusciti a risalire alle utenze telefoniche in uso ai rapinatori che combaciavano, in merito al giorno della rapina, con i loro spostamenti nella nostra Provincia».
Due gli uomini identificati, entrambi residenti a Roma: un 47enne e un 27enne. Insieme a loro c’era anche un terzo complice, che ha fatto da palo, che è deceduto successivamente alla rapina per cause naturali. Le attività investigative sono state poi supportate dal lavoro dei carabinieri in quanto il Nucleo Operativo della Compagnia di Tolentino, coordinata dal capitano Giacomo De Carlini, era in possesso di elementi tecnici fondamentali per le indagini.
Venerdì 23 sono quindi state eseguite le ordinanze di carcerazione a Roma e nel corso delle perquisizioni i carabinieri e la Polizia hanno rinvenuto la pistola utilizzata per il colpo e gli indumenti indossati in quell’occasione del 27enne e del 47enne; quest’ultimo aveva anche conoscenze del territorio in quanto in passato era vissuto per un periodo proprio a Tolentino.
«La piena sinergia tra le forze dell’ordine e la collaborazione con la popolazione ha permesso di garantire i due soggetti alla giustizia – ha detto il capitano De Carlini -. A questo si aggiunge poi l’importanza di un buon sistema di videosorveglianza».
Al termine delle attività d’indagine, il sostituto procuratore Stefania Ciccioli, in pieno accoglimento delle tesi investigative degli uomini della Squadra Mobile di Macerata e della Compagnia dei carabinieri di Tolentino, ha chiesto e ottenuto dal gip di Macerata Domenico Potetti, l’emissione di due misure di custodia cautelare in carcere a carico dei due malviventi. I due rapinatori si trovano rinchiusi ora nel carcere capitolino di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La vicenda
Martedì 3 dicembre 2019. Ore 12.45. Due persone con il volto coperto entrano alle Poste e minacciano i presenti con una pistola. Poi decidono di chiuderli in bagno.
La testimonianza
«Appena sono entrato mi hanno strattonato e mi hanno intimato di consegnare loro i soldi. Io ho dato loro i cento euro che avevo nel portafogli – racconta un testimone -. Uno era fermo all’ingresso mentre l’altro ci minacciava con la pistola. Dopo aver consegnato loro i soldi mi hanno chiuso in bagno dove c’erano già altre persone. Qualcuno piangeva, eravamo tutti molto spaventati».
Il colpo lampo, durato circa 15 minuti. Nessuna persona è rimasta ferita.