Tanti i messaggi di solidarietà arrivati alla signora Daniela Zucconi, vittima lunedì sera (30 dicembre) di una rapina nella propria abitazione in contrada Valteia a Macerata.
«Avrò una quarantina di sms sul telefono ai quali devo ancora rispondere» ha raccontato la donna che questa mattina, come martedì 31, ha aperto la sua tabaccheria in via Santa Lucia a Macerata. «Ieri ho lavato tutto il sangue che era rimasto in casa e oggi devo sbrigarmi a fare tutti i pagamenti del negozio». Un episodio, quello avvenuto giovedì notte, che l’ha fortemente provata ma che non le ha tolto la forza.
La 64enne infatti, lunedì 30, intorno alle 20:00, dopo aver parcheggiato l’auto nel garage della propria abitazione, è stata assalita da due malviventi a volto coperto. I due, con accento dell’Est Europa, l’hanno portata in casa, legata e imbavagliata a una sedia. I ladri le hanno poi chiesto dove fosse la cassaforte e quando la donna ha riferito loro di non averla hanno iniziato a picchiarla. Dopo un po’ i malviventi sono fuggiti senza rubare nulla, nemmeno i venti euro che la signora Zucconi aveva nel portafoglio. La 64enne è poi riuscita a slegarsi e a lanciare l’allarme al 118. I militi della pubblica assistenza hanno medicato la vittima e l’hanno trasferita al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata: la signora ha riportato delle contusioni al volto e la lussazione del dito medio della mano sinistra.
Nel frattempo, sul fronte delle indagini, la Squadra Mobile di Macerata, guidata dalla dottoressa Maria Raffaella Abbate, non esclude alcuna pista.
I malviventi che hanno aggredito la donna sembra si siano introdotti nella villetta in contrada Valteia scavalcando il cancello dell’abitazione. La Polizia ha visionato tutte le immagini delle telecamere di videosorveglianza limitrofe al luogo della rapina per cercare di dare un volto e un nome ai due uomini che, con il volto travisato e agendo con il favore della notte, hanno legato, imbavagliato e picchiato la signora Zucconi.
Le tracce di sangue rinvenute, come emerso dagli accertamenti, appartengono alla donna mentre il copri siringa che era stato trovato nell’abitazione della 64enne sembra appartenere al personale medico che ha soccorso la tabaccaia.
Gli investigatori hanno già analizzato il nastro adesivo, spesso e di colore nero, con il quale i malviventi hanno legato la donna: nastro adesivo che appartiene ai due uomini dell’Est e sul quale potrebbero essere rinvenute delle tracce.
La ferita al dito lussato della donna invece, dato che la 64enne ha riferito di non aver visto armi bianche, potrebbe essere stata causata dal piegamento del dito stesso che, con forza, i ladri hanno inferto ai danni della donna.