CINGOLI – Accusato di rapina aggravata, dal carcere di Montacuto questa mattina il 19enne di Filottrano è stato condotto dagli agenti della penitenziaria in Tribunale a Macerata dinanzi al gip Claudio Bonifazi per la convalida dell’arresto. Incensurato, difeso dall’avvocato Paolo Marchionni il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere, il giudice non ha convalidato l’arresto per la mancanza della flagranza del reato (l’arresto era stato compiuto circa sette ore dopo il colpo) ma ha disposto nei confronti del 19enne la misura dei domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.
Questa mattina, insieme all’avvocato, anche la madre del giovane ha raggiunto il palazzo di giustizia per poter vedere il figlio, hanno parlato pochi minuti, si sono abbracciati e poi il genitore è uscito dall’aula. La mattina dell’arresto (erano circa le 3.30 di sabato) quando i carabinieri avevano raggiunto il 19enne a casa, la madre aveva esortato il ragazzo a dire dove avesse messo i due cellulari rubati ma il giovane avrebbe risposto «Chi sbaglia paga» per poi chiudersi nel silenzio.
Il colpo era stato messo a segno verso le 19.30 di venerdì quando un giovane vestito di nero e col volto coperto era entrato nel negozio di elettrodomestici e telefonia in pieno centro a Cingoli e, dopo aver sparato un colpo in aria con una pistola a salve (che non è stata ancora ritrovata) si era diretto verso l’espositore con i cellulari, aveva spaccato il vetro e si era impossessato di due iPhone 14 del valore complessivo di circa 4.000 euro ed era fuggito facendo perdere le proprie tracce. Dopo un’attività di indagine serrata i carabinieri della Stazione di Cingoli guidati dal luogotenente Umberto Paglioni avevano raggiunto l’abitazione del 19enne a Filottrano.