RECANATI – Fermato davanti a un centro commerciale, scatta la perquisizione domiciliare. In casa trovati cocaina, hashish e marijuana. Un 36enne recanatese è finito in manette ieri (16 febbraio) all’esito di un’operazione antidroga dei carabinieri della Stazione di Corridonia. Oggi in aula si è difeso: «Era per uso personale, da quando è finita la relazione con la mia ex ne consumo di più».
L’attività è scattata ieri quando i carabinieri di Corridonia hanno fermato un giovane davanti a un centro commerciale. Il 36enne in quel momento era in compagnia di un’amica. Sottoposto a perquisizione personale, addosso il giovane non aveva nulla, ma i militari hanno deciso di estendere i controlli anche all’auto ed è lì, su un tappetino, che hanno trovato un pezzo di hashish. A quel punto la perquisizione è stata estesa anche all’abitazione a Recanati e in casa i carabinieri hanno trovato diversi quantitativi di una pluralità di droghe: nove grammi di cocaina, 176 grammi di marijuana e 800 grammi di hashish. Per il 36enne recanatese è quindi scattato l’arresto e su disposizione del pubblico ministero di turno, Rita Barbieri, è stato posto in regime di domiciliari in attesa del giudizio direttissimo fissato per l’indomani.
Questa mattina il giovane è stato accompagnato in Tribunale a Macerata davanti al giudice Daniela Bellesi e al pubblico ministero Raffaela Zuccarini. In aula, difeso dall’avvocato Maurizio Ballarini, il 36enne ha voluto dare la propria versione dei fatti precisando di non essere uno spacciatore e riferendo che la droga che gli era stata trovata in casa era esclusivamente per uso personale. Ha poi aggiunto che in passato ha fatto uso di stupefacente, ma che ultimamente aveva aumentato i quantitativi dopo la rottura della relazione con la ormai ex compagna. Per quanto riguarda l’hashish il 36enne ha aggiunto di averlo da diversi anni fa, lo aveva coltivato lui stesso, ha detto che era cannabis light e lo stupefacente, a suo dire, è ormai privo di principio attivo.
Dopo le dichiarazioni rese il giudice ha convalidato l’arresto e rinviato l’udienza al prossimo 2 marzo. In merito alla misura da applicare, il pubblico ministero ha chiesto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, il giudice ha invece disposto l’obbligo di dimora a Recanati.