ANCONA – «Noi medici stiamo lavorando così tanto sulla vaccinazione per cercare di contrastare la diffusione della pandemia e proteggere i nostri pazienti che sentire chi ha patologie importanti rifiutare il vaccino anti Covid, a rischio della propria vita, risulta incomprensibile». Amedeo Giorgetti, medico di famiglia a Recanati, traccia un quadro comune a tanti altri colleghi, che in questa fase storica segnata dalla pandemia si scontrano quotidianamente con dubbi, paure e in alcuni casi una forte opposizione nei confronti dei vaccini.
Il medico è finito alla ribalta mediatica per aver invitato i pazienti no-vax a scegliere un altro medico. Una iniziativa per cui è stato attaccato e accusato di discriminazione. Ma lui si difende.
Dottore come sono andate le cose?
«Ho affisso nel mio ambulatorio un cartello dove invitavo i pazienti che hanno dubbi ad affrontarli con me, a discuterne con serenità, per valutare insieme rischi e benefici legati a questa vaccinazione» spiega: nello stesso cartello ha rivolto anche un messaggio ai «no-vax convinti spiegando che hanno la possibilità di scegliere un altro medico. Ma non ho mai abbandonato né ricusato nessuno dei miei pazienti, semmai sono loro che non accettano di farsi curare da me».
Il medico racconta: «In due tre casi, ho riscontrato da parte di pazienti un atteggiamento abbastanza arrogante» con argomentazioni non fondate su basi scientifiche. «In questo periodo di grande pressione, con i contagi che hanno ripreso ad aumentare, ho ritenuto giusto aprire un dialogo con chi ha dei dubbi. Ma sentirsi dire che sono un medico al servizio delle case farmaceutiche e che è in atto un complotto, allora è meglio che chi la pensa in questo modo si rivolga a un altro medico perché evidentemente è venuto meno il rapporto di fiducia».
Giorgetti spiega di aver ricevuto due ricusazioni da parte di suoi pazienti, precedenti al cartello affisso nel suo ambulatorio di Recanati. Alle accuse di discriminazione e di violare il giuramento di Ippocrate, replica spiegando «non ho mai cacciato nessun paziente, né mi sono mai rifiutato di curare qualcuno, vorrei solo che tutti si proteggessero con la vaccinazione, specie i soggetti a rischio». Il medico spiega di aver ricevuto «sostegno e comprensione da parte di Fnomceo e Fimmg» le federazioni dei medici.
Cosa legge in questa opposizione alla vaccinazione che si sta manifestando con forza in questa fase storica, come mai in precedenza?
«Siamo stati tutti travolti dal virus, ma la scienza ha saputo rispondere velocemente, mettendo a punto un vaccino in tempi record, ma questa velocità non deve essere vista come un limite, bensì come una grande vittoria, un successo legato ai forti investimenti e ai progressi compiti. Il vaccino è uno strumento utile per contrastare la circolazione del virus e per consentirci di tornare ad una vita normale. Alcuni lo rifiutano per paura e questo posso capirlo, ma occorre avere fiducia del proprio medico, il cui fine è quello di tutelare la salute».
Che ne pensa dei colleghi non vaccinati?
«Come medico non li capisco, come si fa a continuare a fare il medico senza avere fiducia nella scienza e nelle autorità internazionali del farmaco? Io mi fido, sono convinto che Fda, Ema ed Aifa ne sappiano più di me e anche più dei miei pazienti. Il vaccino ad oggi è l’unica arma che abbiamo per salvare le persone, per avere meno morti, meno malati e meno ricoveri».
Giorgetti conclude sottolineando di non comprendere la sfiducia nei confronti del vaccino contro il Covid: «Tutti i farmaci possono avere effetti collaterali imprevedibili, come anche altri vaccini. Lo stesso vaccino antinfluenzale può dare in alcuni soggetti effetti imprevedibili. Credo che molte persone in questa fase siano cadute in un castello costruito ad arte per chi ama le teorie complottiste».