CALDAROLA – La realizzazione di una bretella che permetta di attraversare il comune, una volta che partiranno i lavori di recupero post sisma del centro storico, è stato una degli argomenti al centro dell’incontro che si è svolto tra il sindaco Luca Giuseppetti e il suo vice Giorgio Di Tomassi, assessore alla Ricostruzione, con l’assessore regionale Guido Castelli.
«La bretella esterna al centro storico è diventata impellente dal terremoto del 2016 ma è un tratto stradale di cui si parla da circa cinquant’anni per la funzione indispensabile che da sempre ha come completamento della Pedemontana spiega l’assessore Di Tomassi -, un attraversamento utile non solo per il Comune di Caldarola, per snellire il traffico all’interno del cuore storico del paese, ma funzionale anche per altri Comuni come Sarnano, Amandola e gran parte dell’entroterra ascolano».
E l’assessore Castelli ha confermato che l’obiettivo ora è più vicino, perché c’è la volontà del presidente Francesco Acquaroli nel sostenere il progetto, vista anche la disponibilità delle risorse. «Abbiamo avuto un’opportunità per confrontarci con l’assessore regionale Castelli al quale abbiamo sottoposto anche altre problematiche importanti che riguardano il ritorno alla normalità del nostro paese – ha aggiunto il sindaco Giuseppetti -, come il Castello Pallotta, il monastero con la torre del Cassero e molti sotto servizi del centro storico che addirittura risalgono a diverse centinaia di anni fa. La ricostruzione sarà completa quando anche questi importanti temi verranno trattati e risolti».
«Entro il 15 giugno deve essere presentata la documentazione relativa alla costruzione di questa bretella – ha concluso Di Tomassi –, la presentazione dei progetti al Cis è imminente. Anche i Comuni limitrofi a Caldarola, contattati nelle scorse settimane, si sono detti soddisfatti e entusiasti della progettazione, soprattutto per i possibili risvolti economici che questa bretella potrebbe avere. In merito invece al Castello Pallotta l’ordinanza 116 ha dato un importante impulso alla risoluzione di alcuni problemi riscontrati in fase di progettazione e dovrebbe essere lo strumento definitivo per far partire il restauro del maniero cinquecentesco».