Macerata

Ricostruzione post sisma: a Morrovalle un incontro sul recupero di Palazzo Vicoli

Palazzo Vicoli fu la residenza di Lalla Nada, poetessa di origini spagnole ma nata e cresciuta in città, che fu molto stimata da Gabriele D’Annunzio

Veduta panoramica di Morrovalle

Si terrà sabato pomeriggio alle 18 (ingresso libero) all’auditorium Borgo Marconi il convegno “Palazzo Vicoli – Il recupero di un edificio storico”, organizzato dal Comune di Morrovalle che vedrà la presenza, dopo i saluti del sindaco Andrea Staffolani, del presidente della Regione Francesco Acquaroli, del commissario per la ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli e della senatrice Elena Leonardi.
Sarà l’occasione per fare il punto della situazione per l’iter di riqualificazione del palazzo seicentesco che domina il centro storico cittadino, per il quale il Comune ha ottenuto lo scorso marzo un contributo da 4 milioni di euro nell’ambito del Piano di ricostruzione pubblica delle Marche, che mette sul piatto un totale di 642,5 milioni destinati a centinaia di opere pubbliche rimaste fuori dalla ricostruzione post-sisma.

Ma anche un momento per discutere delle progettualità future per la struttura, lesionata prima dal terremoto del 1997 e poi da quello del 2016. Palazzo Vicoli fu la residenza di Lalla Nada, poetessa di origini spagnole ma nata e cresciuta in città, che fu molto stimata da Gabriele D’Annunzio oltre ad essere moglie di Vincenzo Vicoli, amico del poeta e giornalista che fu direttore del giornale abruzzese La Provincia, e madre di Luigi Carlo Vicoli, capitano d’aviazione che fu decorato con la medaglia d’argento per il suo impegno nella Resistenza antifascista (da cui anche l’intitolazione della strada antistante il cimitero “via Medaglie d’Argento”).

Nada visse a Palazzo Vicoli fino alla morte, che la colse nel 1978, e l’edificio rimase in capo ai suoi eredi per tutto il decennio successivo. A inizio anni Novanta, poi, la proprietà del palazzo si divise: una porzione venne rilevata da un privato, che ne ha ricavato degli appartamenti, mentre l’altra ala viene acquistata dal Comune, rimanendo però di fatto inutilizzata fino ad oggi. Ora parte la sfida: dare un futuro al palazzo per farne un volano dello sviluppo del centro storico cittadino.