MACERATA – La pandemia non ferma la ricostruzione che, paradossalmente proprio nell’anno più difficile dal 2016 a oggi, nelle quattro regioni interessate ha visto un’impennata del 62% sia delle domande dei contributi pubblici per la riparazione dei danni alle abitazioni private e alle attività produttive (da 12mila a 20mila), che delle istanze approvate (passate da 4.200 a quasi 7mila, con la concessione di contributi per 1,62 miliardi di euro). Nel 2021 previsti ulteriori 624 cantieri. A dare l’accelerata decisiva sicuramente il nuovo commissario Giovanni Legnini che, nonostante sia arrivato all’inizio del lockdown, ha impresso modifiche importanti al quadro normativo di riferimento, per esempio con l’ordinanza 100 che ha mutato il paradigma del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, attribuendo a quest’ultima il potere di controllo delle domande e dei progetti, evitando che si creasse un cortocircuito che con la pandemia in corso avrebbe potuto bloccare ulteriormente l’avvio dei cantieri.
«Nel corso del 2020 sono andati definendosi, facendo leva sulle decisive misure varate dal Governo e dal Parlamento, i contorni di una strategia per ricostruire e far ripartire i territori investiti dalla doppia emergenza,
che nel 2021 potrà trovare compiuta attuazione – spiega il commissario Legnini -. I cardini per promuovere questa visione sono quelli della semplicità delle regole, della loro chiarezza e stabilità, di un modello di ricostruzione di qualità, sicuro e sostenibile, dell’integrazione della ricostruzione materiale degli edifici con iniziative di rinascita economica e sociale di questi territori».
Nelle Marche, secondo quanto emerge dal Rapporto sulla Ricostruzione dell’Italia Centrale nel 2020, le domande di ricostruzione privata accolte sono passate dalle 2.902 del 2019 alle 4.635 dello scorso anno (rispetto alle circa 10mila presentate) e sono circa duemila i nuovi cantieri aperti solo nel 2020. Traducendo questi numeri a livello economico, i contributi concessi sono di 1,1 miliardi di euro, rispetto ai 3,6 che erano stati richiesti, di cui 609 milioni per danni gravi e 507 per quelli lievi. Considerando i danni rilevati attraverso le schede Aedes, le schede Fast e le perizie giurate dei professionisti, le istanze relative ai danni lievi nelle Marche arriva al 50% degli edifici censiti e, a guidare il triste primato del Comune più colpito di tutta la regione, c’è Camerino con 612 danni lievi e 1.794 gravi. Seguono Arquata del Tronto (294 e 1.776), Tolentino (867 e 1.250), San Severino (719 e 1.205), San Ginesio (457 e 1.126), Pieve Torina (271 e 1.124), Castelsantangelo sul Nera (81 danni lievi, ma ben 959 edifici con danni gravi), seguiti da Ascoli Piceno e Visso.
Quelli che registrano il più alto afflusso di domande di contributo in rapporto al danno subito sono i Comuni di Esanatoglia (76% dei danni lievi e 39% di danni gravi), Folignano (77% e 15%), Fiastra (76% e 17%). Tra i centri principali superano la media regionale, per i danni lievi, Ascoli Piceno, Offida, Falerone, Fabriano, Tolentino, Sarnano, Matelica, San Severino, Macerata e Cingoli. Procede più a rilento, anche considerato il livello del danneggiamento, la presentazione delle domande di contributo a Visso, Ussita, Muccia, Montegallo, Arquata del Tronto e Castelsantangelo sul Nera. Tra i Comuni che hanno ottenuto più contributi per la ricostruzione privata, spiccano Tolentino con 127.116.419 euro e Ascoli Piceno con 112.845.665 euro.
Decisamente più imbrigliata nella burocrazia, anche se il commissario ha dato una svolta anche in questo settore, è la ricostruzione di edifici e opere pubbliche. Rispetto alla fine di giugno del 2020, quando si contavano 86 interventi ultimati e 85 cantieri aperti, infatti, i lavori conclusi alla fine dell’anno erano 153 nell’intera area del cratere, mentre i cantieri aperti nei quali erano in corso i lavori erano 69. I lavori in fase di progettazione aumentano da 508 di fine giugno a 748 di oggi. Troppo presto, però, per vedere la “luce in fondo al tunnel”, perché il programma speciale scuole, alla fine del 2020, registrava 17 interventi conclusi su 20 e 3 cantieri ancora in fase di lavorazione. Accanto a quelle del programma speciale, l’elenco delle opere pubbliche ne contiene altre 202 finanziate, per le quali si registrano ancora 62 interventi per i quali non è stata avviata la progettazione. Su 927 opere pubbliche in senso stretto, invece, 50 interventi sono stati conclusi e 62 sono in corso, mentre su 928 interventi relativi alle chiese, cento sono stati completati e quelli in corso sono passati da 88 di fine giugno a 130 alla fine del 2020.
Nelle Marche 122 interventi riguardano le scuole, di cui 48 ancora non sono stati avviati e per 43 è stato affidato l’incarico di progettazione. Altri 539 riguardano le chiese, ma sono ben 414 quelli ancora non avviati, mentre su 506 opere pubbliche, 221 non sono stati avviati, per altri 131 è stato affidato l’incarico di progettazione e appena 30 sono quelli conclusi.