TREIA – «Il taglio delle classi in tutto il territorio provinciale è vergognoso e frutto dell’insensibilità dell’ufficio scolastico regionale guidato da Marco Ugo Filisetti, ma è anche colpa e responsabilità della politica che non ha mai affrontato le criticità dei territori delle aree interne e stabilito delle deroghe per salvaguardare il livello dei servizi in questi territori». Duro il commento del sindaco di Treia, Franco Capponi, sulla possibile riorganizzazione delle classi per il prossimo anno scolastico, che coinvolgerebbe la prima classe del plesso “Pierluigi Sturzo” di Chiesanuova.
Il numero minimo per costituire una classe, infatti, è di 14 iscritti, mentre nel caso specifico le iscrizioni arrivano a 12 (mancherebbero, dunque, due iscritti per formare la classe). «Una mancata attivazione assurda in quanto lo spostamento degli alunni a Passo di Treia, ovvero a oltre 10 chilometri di distanza, a nostro avviso va fuori dai parametri previsti dalla normativa di settore. Per altro, non è attivo il trasporto scolastico in quella tratta, che è
servita dall’autobus di linea – incalza -. Ciò genererà enormi difficoltà non solo al Comune, ma anche alle famiglie. Per evitare che ciò accada ci batteremo in ogni modo e denunceremo chiunque stia permettendo che ciò avvenga».
Nei giorni scorsi, l’assessore regionale all’istruzione Giorgia Latini ha annunciato l’incontro col Ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi. «Dunque confidiamo – prosegue il sindaco Capponi – nelle rassicurazioni del Ministro Bianchi e nelle promesse garantite all’assessore Latini la quale ha riferito, con una lettera ai sindaci, che: “il Ministro ha ascoltato con attenzione le istanze, attivandosi da subito per una verifica delle questioni poste. Ha dato, inoltre, rassicurazioni sul mantenimento dello stesso organico dell’anno precedente, nonostante la diminuzione della popolazione scolastica. […] si è preso l’impegno di effettuare approfondimenti e trovare soluzioni”. Sperando che la delega a rappresentare le nostre istanze sia stata rappresentata in termini risolutivi, l’amministrazione darà comunque mandato ai propri legali per confutare la fattibilità di quanto sta accadendo. Anche perché nel plesso in questione, dagli anni successivi al prossimo, torneremo ad avere i numeri per ripristinare le classi prime, quindi creare il “buco” di un anno è davvero inutile e intollerabile».