MACERATA – Sale a 16 il numero degli egiziani denunciati a piede libero dai carabinieri della Compagnia di Macerata per aver partecipato alla maxi rissa scoppiata la notte del 24 marzo scorso in via Roma dove si sono affrontati a colpi di spranghe in strada davanti al Bar Nino, circa una ventina di giovani stranieri. Inizialmente i militari guidati dal tenente colonnello Giorgio Picchiotti avevano identificato e denunciato sette egiziani ora, a seguito di ulteriori indagini, martedì scorso sono stati denunciati altri nove connazionali, tutti di età compresa fra i 20 e i 33 anni, che vivono tra i comuni di Macerata e Tolentino.
A loro i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile sono giunti dopo aver analizzato i video acquisiti che avevano ripreso alcuni momenti della rissa. I 16 stranieri fanno parte di due distinti gruppi occupati in ditte diverse che operano nel settore dell’edilizia. Per i militari resta confermato il movente della spedizione punitiva riconducibile ad attriti irrisolti per motivi di lavoro tra i titolari delle due imprese, che invece di cercare una soluzione per vie legali avrebbero preferito risolvere la questione a colpi di bastone.
Nei giorni scorsi la Procura di Macerata ha emesso un decreto di perquisizione nei confronti dei primi 7 indagati e così, alle prime luci dell’alba di lunedì scorso (8 aprile), i militari della Compagnia di Macerata insieme ai colleghi della Compagnia di Tolentino, si sono presentati alle abitazioni degli stranieri nei comuni di Macerata e Tolentino e hanno effettuato le perquisizioni alla ricerca degli indumenti indossati la notte della rissa e delle spranghe. L’accertamento ha dato esito positivo, i carabinieri infatti hanno trovato e sequestrato diversi abiti e armi.
In particolare il rinvenimento di altri bastoni, spranghe in ferro, spezzoni di catene, cutter, coltelli a serramanico ed anche di due pistole a salve, un revolver ed una pistola semiautomatica, prive di tappo rosso, riproducenti però, per dimensioni e caratteristiche armi vere, ha alimentato la convinzione nei carabinieri che la contesa non fosse finita la notte del 24 marzo e che alla prima favorevole occasione i due gruppi si sarebbero nuovamente affrontati. Un pericolo che gli investigatori ritengono di aver scongiurato al momento, con il sequestro delle armi e degli oggetti atti ad offendere.
Anche nei confronti degli ultimi nove denunciati sarà proposto al questore l’adozione di misure preventive per garantire la sicurezza urbana come il foglio di via obbligatorio o il cosiddetto Daspo urbano.